Università isolane e stranieri: scarso appeal - QdS

Università isolane e stranieri: scarso appeal

Liliana Rosano

Università isolane e stranieri: scarso appeal

venerdì 04 Settembre 2009

Secondo i dati resi noti dal Miur rappresentano in tutto lo 0,6 per cento dell’intera popolazione studentesca. I più numerosi (383) studiano nell’ateneo palermitano. Solo sette iscritti alla Kore di Enna

Palermo – Non bastano il sole, il mare, il buon cibo ad attrarre gli studenti stranieri presso le università siciliane. In linea con un andamento italiano generale anche le università della Sicilia mostrano di non avere appeal verso coloro i quali dall’estero decidono di intraprendere un corso di studi in un’università del Belpaese. I dati del resto sono chiari: sono in tutto 858 gli stranieri (comunitari e extracomunitari) iscritti nelle quattro università siciliane, appena lo 0,6 per cento degli iscritti che sono in totale 129 mila.
A Palermo gli stranieri che risultano iscritti nell’ultimo anno accademico (2008) sono 383 (su un totale di 48 mila)  di cui il numero più consistente (32) ha scelto di iscriversi alla facoltà di Scienze della Mediazione linguistica.
Il resto è sparso in piccoli numeri tra tutti gli altri corsi di laurea dell’ateneo palermitano.
E gli studenti stranieri snobbano anche l’ateneo messinese che registra un numero di iscritti pari a 198 su 24 mila di cui 60 sono concentrati nelle lauree specialistiche della Facoltà di medicina e Chirurgia.
Non diversa è la situazione nell’università di Catania dove gli stranieri sono 270 (su 52 mila iscritti) concentrati soprattutto tra scienze della comunicazione (44) e Medicina (42). Sarà perché è ancora troppo giovane ma l’Università Kore di Enna non attrae gli studenti stranieri. Nonostante i numerosi accordi internazionali dal gli iscritti ad oggi infatti sono in tutto sette su un totale di quasi 4 mila. 
Resta da chiedersi perché gli stranieri scelgono altre università piuttosto che le nostre. Tra le motivazioni principali secondo una ricerca svolta dall’Unesco c’è sicuramente quella legata alle difficoltà burocratiche che contraddistinguono da sempre il nostro sistema: lunghi tempi per il permesso di soggiorno, pratiche d’iscrizione assai farraginose. Gli studenti stranieri parlano anche di difficoltà a trovare un alloggio, di mancanza di tutoraggio e assistenza e di un prezzi troppo alti e non proporzionali alla qualità della vita. In realtà bisogna anche dire che l’offerta didattica delle nostre università è poco competitiva se confrontata con le università del Nord o meglio di paesi come la Francia, Germania e Gran Bretagna. 
Le università però cercano di organizzarsi. A Catania come a Messina e a Palermo  ormai da qualche anno ad esempio sono state create la Scuole di Lingua e Cultura Italiana per Stranieri dell’Università di Catania, nate per rispondere al crescente interesse per la lingua italiana.
Le scuole offrono corsi invernali, estivi e laboratori pomeridiani, inoltre propongono corsi di formazione per insegnanti di italiano come lingua straniera. In Sicilia tra gli studenti stranieri ma comunitari massiccia è la presenza dei greci che scelgono l’Isola sia per la vicinanza fisica che culturale. E i greci scelgono soprattutto le facoltà dell’area medico-scientifica perché è noto che l’ingresso nelle università greche è selettivo e riservato a pochi iscritti
A livello nazionale il paese che conta più iscritti nelle università italiane è l’Albania (10mila iscritti circa) seguito dalla Cina  (3.940) e dalla Romania (3.500). Pochissimi gli studenti provenienti da altre parti d’Europa come Francia, Belgio,  Regno Unito così come dagli Stati Uniti d’America.
 

 
Gli atenei del Nord preferiti a quelli del Sud
 
Palermo – Anche l’Ocse conferma lo scarso appeal dell’Italia sugli studenti stranieri: l’incidenza degli stranieri nelle università italiane secondo l’organizzazione è ancora troppo distante dalla media degli altri paesi Ocse il cui valore medio supera il 7 per cento mentre in tutta la penisola la presenza degli stranieri si attesta ad uno scarso 3,2%. Non regge l’Italia con i suoi 43 mila studenti stranieri il confronto con altri paesi come la Francia che già nel 2007 accoglieva oltre 246 mila studenti, la Germania (206 mila) e la Gran Bretagna (oltre 350 mila). Secondo i dati del Miur se gli stranieri scelgono di venire in Italia decidono di andare al Nord, meta di gran lunga preferita alle università meridionali.. Come il Politecnico di Milano che conta quasi 2000 stranieri  su 35.416 iscritti. Anche Torino  con i suoi 2440 iscritti stranieri su 55 mila studenti, registra un certo fascino legato soprattutto al consolidato prestigio del Politecnico. La tendenza sembra però andare verso un costante aumento delle iscrizioni. Per questo, gioca un ruolo importante il lavoro svolto anche a livello politico internazionale dalle ambasciate italiane all’estero e dagli istituti italiani di cultura che ogni anno organizzano programmi di scambio per far conoscere la nostra cultura all’estero ed incoraggiare gli studenti a venire a studiare nel nostro paese.

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