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Catania – Amt, “servizio quasi inesistente” si annunciano tagli dalla Regione

Melania Tanteri

Catania – Amt, “servizio quasi inesistente” si annunciano tagli dalla Regione

martedì 30 Luglio 2013

L’assessore D’Agata parla di “valorizzazione”. Ma finora l’unica linea funzionante sembra essere il Brt. Incertezze sui contributi al trasporto pubblico, tavolo di confronto a Palermo

CATANIA – Ancora problemi per l’Amt, l’azienda metropolitana trasporti che si occupa di trasporto pubblico locale.
L’azienda, già in profonda crisi di liquidità, tanto che gli autobus che escono ogni giorno sono appena sufficienti a garantire il servizio minimo, potrebbe infatti subire una pesante decisione da parte della Regione siciliana per quanto riguarda l’erogazione di servizi di trasporto pubblico e che, in seguito ad una particolare interpretazione restrittiva da parte della regione, per la sola città di Catania, metterebbero a serio rischio la quantità e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Nonostante le iniziali rassicurazioni da parte del presidente Rosario Crocetta, dunque, sembrano profilarsi, per l’Amt, nuovi problemi.
Proprio per scongiurare decisioni che potrebbero danneggiare ulteriormente il sistema di mobilità etneo, la settimana scorsa, si è tenuto un Tavolo di confronto a tre (Regione, Comune di Catania e Amt) presso l’assessorato regionale alla Mobilità, al quale hanno partecipato l’assessore regionale al ramo, Nino Bartolotta, l’assessore comunale al Bilancio e alle partecipate, Giuseppe Girlando, il direttore generale dell’Amt, Marcello Marino ed il dimissionario vice presidente dell’Azienda Metropolitana Trasporti, Alessandro Di Graziano. All’ordine del giorno, infatti, c’è stato proprio il tentativo di chiarire i termini contrattuali che regolano dal maggio 2012 l’erogazione di servizi di trasporto pubblico.
 
La Regione siciliana avrebbe infatti interpretato la legge in modo differente da quanto fatto dal Comune di Catania che, al contrario, ha voluto sottolineare come la linea interpretativa adottata da Palermo, potrebbe causare ulteriori problemi all’Amt, mettendo a rischio il servizio e provocando un’ulteriore diminuzione dgli standard. Questo, fanno sapere dall’Azienda Metropolitana Trasporti, “al di là delle questioni di carattere meramente giuridico che potrebbero configurare l’illegittimità degli atti compiuti fino ad oggi”.
Se si dovesse proseguire secondo l’interpretazione regionale, infatti, l’indirizzo amministrativo che verrebbe applicato solo alla città di Catania, determinerebbe un taglio delle percorrenze (e dei corrispettivi) quasi doppio rispetto a tutte le altre aziende siciliane.
“L’idea dell’amministrazione – ha spiegato l’assessore ai Trasporti, Rosario D’Agata – è invece quella di fare in modo di valorizzare al meglio e migliorare il servizio che, in questo momento, è quasi inesistente”. La situazione incerta del trasporto pubblico sembra infatti avere conseguenze sugli utenti, in particolare i turisti, costretti ad attendere ore i pochi mezzi in circolazione. L’unica linea che sembra funzionare in modo appropriato è infatti il Brt.
Da parte sua, l’assessore regionale ai Trasporti, Antonino Bartolotta sembra aver condiviso le preoccupazioni dei vertici dell’Amt, stabilendo d’intesa con il dirigente generale, una più approfondita valutazione degli aspetti tecnico-giuridici per arrivare il prima possibile ad una conclusione della vicenda. Nel frattempo, per venire incontro alle difficoltà finanziarie dell’Amt, causate dalla complessità di questa situazione, la Regione ha assicurato la predisposizione, entro i prossimi giorni, di un provvedimento per lo stanziamento di una parte delle somme che possa salvaguardare i servizi per la città.

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