Continua la lite a distanza tra Crocetta e il Pd - QdS

Continua la lite a distanza tra Crocetta e il Pd

Giovanna Naccari

Continua la lite a distanza tra Crocetta e il Pd

mercoledì 11 Settembre 2013

L’opposizione critica le dinamiche del “rimpasto si, rimpasto no”. Il gruppo di Gucciardi: bilancio e finanziaria entro l’anno

Palermo – Gli argomenti non si contano più. Nello scontro sul terreno mediatico che si sta consumando in questi giorni tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e il Partito democratico, si allungano i motivi del dissenso.
Dai politici in Giunta, alla formazione professionale fino alla doppia militanza di Crocetta nel Pd, il suo partito, e nel Megafono, il movimento di cui è leader. Una coabitazione che è stata censurata in estate da una commissione di garanti. 
Fa una sintesi nel primo pomeriggio il segretario dei democratici, Giuseppe Lupo: “É ridicolo e paradossale che chieda spiegazioni al Pd sugli enti di formazione professionale quando dovrebbe essere proprio lui a controllare e vigilare sui fondi assegnati agli enti”, dice Lupo riferendosi al presidente della Regione. E aggiunge: “il compagno Crocetta se vuole la tessera del Pd aderisca al gruppo parlamentare del Pd all’Ars e sciolga i gruppi consiliari del Megafono nei consigli comunali".
Intanto ieri, all’Ars, i parlamentari del Pd, nella riunione convocata dal capogruppo Baldo Gucciardi, hanno discusso del rapporto con il presidente della Regione e delle emergenze da affrontare in Sicilia. Nel tardo pomeriggio il gruppo ha diffuso una nota stampa.
Per i deputati è “inaccettabile il tentativo del presidente Crocetta di dribblare il confronto sui temi seri posti dal Pd sullo sviluppo della Sicilia”. I democratici indicano le tante emergenze da affrontare e, tra queste: “lavoro, riforma delle Province, legge sull’acqua pubblica”. L’elenco prosegue, tra l’altro, con la gestione dei rifiuti, il precariato, la legge elettorale e “un punto fermo e definitivo sulla formazione professionale e sugli sportelli multifunzionali, per voltare definitivamente pagina rispetto al sistema degli Enti e agli sprechi del passato”. Il Pd ricorda anche “Bilancio e Finanziaria da approvare entro l’anno”.
Intanto nella maggioranza al centro del dibattito resta il rimpasto di governo. Su questo tema, il gruppo del Pd all’Ars, invitando il presidente ad affrontare le emergenze siciliane, scrive: “È illusorio pensare di cambiare la Sicilia creando un muro tra Governo e Parlamento – quasi si avesse paura del confronto – addirittura immaginando di impedire eventuali presenze di deputati nella Giunta. A chi pensa di separare ancora di più l’azione di Governo dai gruppi parlamentari, diciamo che bisogna andare nella direzione opposta”.
I centristi, guidati dal segretario regionale Giovanni Pistorio, nel mezzo del confronto a distanza tra Crocetta e il Pd, spiegano la loro posizione: “Crediamo fortemente in un maggiore coordinamento tra gli assessori e in un maggior coinvolgimento delle forze politiche – dice Pistorio – e ciò non comporta necessariamente un rimpasto”. Ed aggiunge: “Nel caso in cui il Presidente della Regione e le forze politiche di maggioranza dovessero ritenere utile un cambiamento del profilo della giunta, dovranno essere chiari i criteri condivisi che saranno utilizzati per definire la nuova compagine”. Il segretario dell’Udc considera “inaccettabile” l’esclusione di principio dei parlamentari regionali dalla giunta, in quanto “eletti e quindi dotati di consenso”. 
Chiede il dialogo Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia all’Ars: “Il confronto – afferma – deve svolgersi sul metodo prima e poi nel merito”. Chiarisce il parlamentare: “Da parte nostra, come Drs abbiamo la consapevolezza che un eventuale riassetto della giunta di governo possa essere fatto mai in favore dei partiti ma nell’interesse dell’efficacia dell’azione del Governo". 
Dall’opposizione Toto Cordaro, capogruppo del Pid Cantiere popolare-Grande Sud, invita a guardare ai problemi dei siciliani: “Assistiamo con sgomento al triste spettacolo offerto dal presidente Crocetta e della sua posticcia maggioranza, alle prese con le poco nobili dinamiche del ‘rimpasto si o rimpasto no’ – dice il deputato – mentre la Sicilia deve affrontare le emergenze di una crisi sociale ed economica senza precedenti”.
 
Intanto Crocetta, che ieri era a Gela per un incontro con la stampa sul tema delle infrastrutture, ha preferito parlare di un disegno di legge imminente per la sburocratizzazione della Sicilia e la promozione dello sviluppo.

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