Ars, variazioni bilancio oltre 40 emendamenti - QdS

Ars, variazioni bilancio oltre 40 emendamenti

Raffaella Pessina

Ars, variazioni bilancio oltre 40 emendamenti

mercoledì 13 Novembre 2013

Dopo lo stralcio delle otto norme, Ardizzone: “Il Parlamento è sovrano”. Ci sono pure norme impugnate in passato dal Commissario

PALERMO – Maratona sulle variazioni di bilancio ieri pomeriggio in Aula a Palazzo dei Normanni. L’Ars aveva cominciato al mattino l’esame   della manovra di 71,5 milioni di euro contenuta nel ddl sulle variazioni di bilancio senza le 8 norme stralciate dalla Presidenza dell’Ars nella scorsa seduta. Secondo quanto stabilito in Conferenza dei capigruppo lunedì scorso,  a cui ha preso parte il presidente della Regione Rosario Crocetta, la manovra dovrebbe essere esitata entro questa settimana, mentre sarà esaminato dalle commissioni di merito e trattato in Aula dalla prossima settimana, il ddl che contiene le norme stralciate. “Norme – secondo la Presidenza dell’Ars – che regolano modifiche sostanziali alla legislazione vigente e che non hanno natura strettamente tecnico contabile”.
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ha aperto e chiuso la discussione generale sulla manovra e messo al voto il passaggio agli articoli. La seduta è stata quindi aggiornata al pomeriggio per l’esame degli emendamenti. Ardizzone aveva dichiarato che non vi erano blindature da parte della Presidenza e che il Parlamento è sovrano. Il riferimento era al contenuto del ddl che contiene le norme stralciate dalle variazioni di bilancio perché “non pertinenti con la sua natura strettamente tecnico-contabile”.
 
Su questo secondo ddl, che contiene le norme stralciate, potrebbe non esserci un accordo nella maggioranza.
Per sedare gli animi nel Pd e convincere il partito ad accettare in questa fase la linea della presidenza dell’Ars, in conferenza dei capigruppo c’era stata una mediazione del presidente della Regione, Crocetta. Come si ricorderà, Antonello Cracolici (Pd), assieme al presidente della commissione Bilancio Nino Dina, lunedì aveva chiesto il rinvio in  commissione Bilancio del testo della manovra.
 
La mediazione di Crocetta, aveva convinto il Pd, rappresentato dal capogruppo Baldo Gucciardi a tenere calmi gli animi. I Democratici riformisti per la Sicilia Giuseppe Picciolo, Marco Forzese, Edi Tamajo, Salvo Lo Giudice e Marcello Greco, hanno diffuso una nota congiunta con la quale affermano di aver condiviso il percorso che pone le variazioni di bilancio come un ddl che interviene stricto sensu sulle necessità dei Comuni e delle Province al fine di consentir loro di approvare i bilanci di previsione. I Drs però ritengono che l’altro ddl non debba diventare una legge omnibus, ma che attenersi ai criteri di spending review e indirizzi risorse solo per il lavoro e l’occupazione.
L’Aula del Parlamento nel pomeriggio ha cominciato l’esame degli oltre 40 emendamenti presentati dalle forze politiche alla manovra di 71,5 mln di euro per le variazioni del bilancio. Bocciato subito dall’Aula l’emendamento dell’opposizione (a firma Assenza, Vinciullo Pdl) che ripristinava lo stanziamento di 500 mila euro al Comune di Ragusa Ibla.  Sono stati accantonati inoltre gli emendamenti 6.10, 6.11, 6.12 che riguardano rispettivamente il contributo delle spese di gestione dell’autoveicolo per l’esercizio del servizio pubblico di taxi a noleggio, “norma – sottolinea Antonello Cracolici (Pd) – già impugnata dal Commissario dello Stato”, la destinazione di 150 mila euro per evitare la diffusione della blue tongue tra gli ovini e lo stanziamento di 200 mila euro in favore delle forze dell’ordine presso gli uffici del lavoro. Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso.
Intanto Ieri si è tenuta l’audizione in commissione Affari istituzionali del Prefetto Giuseppe Caruso, ed in merito è intervenuto il capogruppo del PdL all’Ars, Nino D’Asero: “Oltre ad averci fatto scorgere ed apprezzare la capacità e la professionalità del Direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia – ha detto D’Asero –  apre una nuova stagione di collaborazione tra Stato e Regione siciliana per la gestione dei beni confiscati a Cosa Nostra. è, altresì importante -prosegue il campo gruppo del PdL – creare una sinergia tra Politica, Istituzioni e Ordini Professionali per trovare e valutare insieme nuovi modelli di gestione che consentano, oltre alla tenuta in vita del bene, un utilizzo razionale dello stesso che ne determini l’abbattimento degli oneri e la produzione di occupazione e di risorse economiche”.

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