Il fermento culturale di Lodtz, la Polonia tessile. Alla scoperta di una città che si apre al turismo - QdS

Il fermento culturale di Lodtz, la Polonia tessile. Alla scoperta di una città che si apre al turismo

Nicoletta Fontana

Il fermento culturale di Lodtz, la Polonia tessile. Alla scoperta di una città che si apre al turismo

venerdì 15 Novembre 2013

Complessi industriali riconvertiti in gallerie e bar ecclettici affiancati a palazzi dallo stile liberty e all’art nuveau di rara bellezza

LODTZ – Siamo a Lodtz in Polonia, e rimaniamo stupiti dal fermento culturale di questa città che ancora non è conosciuta per come merita.
Partendo dal punto di vista architettonico Lodtz colpisce il visitatore per le sue case tipiche di mattoni rossi. Ricca di complessi industriali tessili risalenti all’800 che oggi sono stati completamente ristrutturati e riconvertiti per accogliere eclettici bar, gallerie e spazi culturali all’avanguardia, affiancati a palazzi dallo stile liberty e all’art nuveau di rara bellezza.
Passeggiando per la città troviamo numerosi graffiti che coprono i muri della vie rimandandoci al quartiere di Bircklane di Londra, segno di una forza creativa che parte anche dalla strada.
Tappa obbligata da non perdere è sicuramente “La Manufaktura“,(www.en.manufaktura.com) che oggi ospita oltre 300 negozi, una grande hall, ristoranti, pasticcerie, caffetterie, pub molto trendy e contemporanei. Qui non si può mancare la visita al Museo della fabbrica, al MS2 dedicato all’arte contemporanea, in cui si potranno ammirare le opere di grandi artisti come Pablo Picasso, Marc Chagall, Joseph Beuys, per poi proseguire al Museo Storico della città.Un’altra attrattiva della città è il suo cimitero Ebraico, che contiene imponenti capolavori d’arte e di architettura, davvero imponenti e affascinanti.
 
Questa città che è stata il crocevia di quattro stirpi, russi, ebrei, polacchi e tedeschi e il più importante borgo tessile dell’800, oggi diventa capitale del fashion, del design e dell’arte e comincia ad attirare quel turismo che ama essere testimone dell’evoluzione di un luogo. Non è un caso se David Linch ha deciso di girarvi il film Inland Empire all’interno della vecchia centrale termoelettrica, che fra non troppo tempo ospiterà il centro della cultura cinematografica e polo della scienza e della tecnica. Luoghi da non perdere: Ulica Piotrkowska, 44 chilometri di sontuosi palazzi in stile rinascimentale e barocco. Le piccole vie pullulano di pub in cui si potranno degustare le birre artigianali di produzione locale e mangiare in piccoli e cool bistrot. I ristorantini del posto contemplano piatti tipici polacchi, ma anche piatti della tradizione ebraica.
La villa di di Leopold Kindermann, esempio di liberty e art nuveau, oggi sede della più importante Galleria d’arte della città.
L’ area Off Piotrkowska, in cui all’interno dei vecchi magazzini di cotone ci si può immergere per scoprire la creatività dei giovani talenti della Polonia. Da non perdere!
La Triennale del Tessile a Palazzo Geyer che racchiude autentiche opere d’arte in tessuto di artisti provenienti da tutto il mondo.
Il ristorante SkyFly al 5° piano che offre una vista panoramica della città e famoso anche perché contiene al suo interno 130 opere d’arte di famosi artisti contemporanei.
Drukania Sklad propone una cucina fresca e delicata (ul. Piotrkowska 138/140). Eventi in città: Lodz Design Week (www.lodzdesign.com), Fashion Week (www.fashionweek.pl).

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