Aeroporti, concessioni senza gara - QdS

Aeroporti, concessioni senza gara

Rosario Battiato

Aeroporti, concessioni senza gara

sabato 21 Dicembre 2013

Lo Stato avrebbe dovuto avviare un progressivo percorso di privatizzazione della gestione degli scali. Anche Catania e Palermo tra i 19 scali monitorati dall'Authority per i contratti

ROMA – L’Authority per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp) ha concluso l’indagine sulle gestioni aeroportuali di tutta Italia, denunciando la presenza di concessioni rilasciate senza procedure di gara per 40 anni, sub concessioni affidate in violazione del Codice dei contratti. Nell’elenco degli scali monitorati dall’Authority appalti anche Catania e Palermo.
Lo scorso giovedì l’Avcp ha diffuso i risultati in merito alla qualificazione giuridica dei gestori aeroportuali e accertare se sono soggetti alle norme del Codice dei Contratti Pubblici. L’indagine è stata effettuata su un campione rappresentativo che comprende tutti quei soggetti che gestiscono gli aeroporti con un traffico di passeggeri superiore ai 3 milioni all’anno.
 
Rientrano in questa graduatoria anche Catania, l’aeroporto gestito dalla Società Aeroporto Catania (Sac) che ogni anno movimenta 6,2 milioni di passeggeri e 74 mila tonnellate di merci, e Palermo, scalo gestito dalla Gesap che opera su 4,5 milioni di passeggeri e 2.300 tonnellate di merci. “Secondo lo studio dell’Avcp, – si legge in una nota dell’Authority – tutti i 19 gestori di aeroporti nazionali monitorati rientrano a vario titolo, in base alla loro natura giuridica individuata, nell’applicazione del Codice dei contratti”.? L’indagine ha verificato che “la gran parte delle concessioni di gestione aeroportuale sono state rilasciate per un periodo di 40 anni, senza ricorrere a procedure concorsuali, come sarebbe previsto dalla legge”. Inoltre, si continua a leggere nella nota, "i gestori aeroportuali nell’affidamento delle sub concessioni non espletano procedure ad evidenza pubblica, come invece è previsto dal Codice dei Contratti e dalla normativa di settore”.
Lunghi periodi di gestione che derivano dal processo di riforma del regime degli aeroporti che lo Stato ha avviato con la legge 24 dicembre 1993 n. 537, che prevedeva la costituzione di società di capitali per la gestione dei servizi e delle infrastrutture. Di base il legislatore avrebbe voluto promuovere la progressiva privatizzazione degli aeroporti italiani. Il percorso è proseguito con la legge 3 agosto 1995 n. 351 che ha abrogato le norme che prevedevano la partecipazione maggioritaria dello Stato, degli enti pubblici, dell’Iri, delle Regioni e degli enti locali, nelle società di gestione aeroportuale. L’iniziale termine per la costituzione delle società di capitali era stato fissato per la fine del 1994, ma è stato successivamente differito nel corso degli anni. “Inoltre, nonostante la legge 537/1993, la quale prevedeva che la scelta del gestore dovesse avvenire attraverso una procedura di evidenza pubblica, gestita dall’Enac, nel DM 521/1997 è stata data ai gestori parziali, anche precari, la possibilità di ottenere una concessione di gestione totale a seguito di presentazione di un’istanza corredata da un programma di intervento” e “la concessione, che ha una durata massima di 40 anni, è affidata mediante Decreto interministeriale”. In sostanza il pubblico è rimasto, anche nella costituzione delle nuove società. Questa disposizione, cioè il decreto interministeriale, ha di fatto permesso di legittimare la trasformazione delle gestioni da parziali e precarie a totali, sebbene alcune siano ancora in tale fase. “Dall’analisi effettuata – si legge nel report dell’Authority – è quindi emerso che le attuali concessioni di gestione totale o sono state attribuite ai soggetti gestori tramite leggi speciali, o sono ex gestioni parziali che sono divenute totali per effetto del DM 521/1997”. Anche a Palermo e Catania è avvenuto un percorso simile: la concessione rilasciata alle due società che si occupano della gestione degli aeroporti ha una scadenza fissata al 2047.

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