Costruzione di edifici, aggiornata la norma sui requisiti acustici - QdS

Costruzione di edifici, aggiornata la norma sui requisiti acustici

Rosario Battiato

Costruzione di edifici, aggiornata la norma sui requisiti acustici

martedì 22 Settembre 2009

Favorevole iter legislativo per rendere più silenziosi i cantieri di lavoro e aumentare il grado di vivibilità. Sicilia in deficit, soltanto 5 comuni su 390 hanno approvato la classificazione

PALERMO – Un altro importante capitolo per rendere vivibili le nostre città. L’edilizia sostenibile adesso promette cantieri silenziosi attraverso un provvedimento che aggiorna la normativa sui requisiti acustici degli edifici.
L’esito legislativo è il risultato di un anno di lavoro comune tra  il Ministero dell’Ambiente, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), le associazioni della filiera delle costruzioni (Ance, Andil, Anit, Anpae, Assobeton, Cna, Federlegno, Ucct, Uncsaal), la Regione Lombardia e le Arpa Piemonte e Lombardia, le Università di Bologna, Firenze, Milano, Padova e Ferrara, le Associazioni dei tecnici acustici (Aia, Assoacustici), i laboratori di prova (Itc-Cnr, Cesi, Giordano, Modulo Uno, Inrim, Lapi), studi di consulenza e non ultimi i fabbricanti di materiale fonoisolante. Vengono stabiliti così i criteri per classificare acusticamente un’unità immobiliare, in maniera tale da informare i futuri compratori e tale da certificare il lavoro compiuto dai vari soggetti che partecipano alla costruzione. Finora le unità abitative coinvolte riguardano le residenze, gli uffici, gli alberghi, le pensioni, le attività commerciali e le attività di culto, mentre per gli edifici scolastici e per gli ospedali, pur non essendo previsti dei criteri in dettaglio, ci sono dei valori di massima da considerare che non possono essere superati, vista la particolarità delle abitazioni in questione.
Lo schema, stilato secondo le indicazioni riportate nelle norme serie UNI EN 12354 e nel rapporto tecnico UNI/TR 11175, considera le grandezze acustiche della normativa vigente: indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato di facciata, indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di divisori verticali e orizzontali fra ambienti appartenenti a differenti unità immobiliari, indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato fra ambienti sovrapposti e/o adiacenti appartenenti a differenti unità immobiliari, livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo, livello sonoro immesso da impianti a funzionamento discontinuo.
Esistono inoltre quattro classi acustiche, dalla prima qualificata come “ottima” all’ultima certificata come “modesta”, che definiranno in maniera semplice ed obiettiva il grado fonoassorbente complessivo degli edifici.
Tuttavia una completa opera di sistematizzazione sul versante acustico passa anche per l’intervento dei comuni, una situazione che desta qualche perplessità in Sicilia. Infatti sul versante delle amministrazioni comunali, secondo una recente inchiesta Osservasalute 2008, dei 390 comuni isolani solamente in 5 hanno approvato la classificazione acustica, pari all’1,3%, con una popolazione zonizzata pari al 7,4% ed una superficie zonizzata del 3,2% a fronte di altre regioni come la Toscana, 241 comuni su 287 hanno proceduto alla classificazione acustica, 84% del totale, 89% della popolazione zonizzata e 84% della superficie zonizzata, e l’Emilia Romagna, 134 comuni su 341, 39,3% del totale, 55,9% di popolazione zonizzata e 39% di superficie zonizzata.

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