Farmaci antitumorali nel mirino dell’Antitrust, prezzi sospetti - QdS

Farmaci antitumorali nel mirino dell’Antitrust, prezzi sospetti

Emiliano Zappala

Farmaci antitumorali nel mirino dell’Antitrust, prezzi sospetti

sabato 15 Febbraio 2014

Possibile intesa restrittiva della concorrenza a danno degli enti sanitari

CATANIA – Quando due aziende farmaceutiche vendono due prodotti che hanno lo stesso principio attivo a un prezzo identico è probabile che qualcosa non quadri. È quello che ha pensato l’Antitrust, che per questo motivo ha avviato un’istruttoria nei confronti di Novartis Farma e Italfarmac. L’intenzione del Garante è quella di verificare l’esistenza di una possibile intesa restrittiva della concorrenza su un farmaco per la cura di alcune tipologie di tumori.
 
L’occasione invece che ha spinto l’Agenzia a indagare è stata fornita delle gare bandite da tre Regioni italiane Lombardia – Emilia Romagna e Veneto – tra il 2010 e il 2013, proprio per la fornitura del farmaco in questione. Il comportamento scorretto delle due aziende potrebbe aver prodotto effetti estremamente negativi sul costo dei farmaci a carico degli enti sanitari. Intervenire subito e in maniera forte diventa fondamentale per scongiurare che anche in futuro possano essere perpetuati atteggiamenti simili e non solo a danno di altre Regioni o Enti pubblici.
Il procedimento è stato notificato nei giorni scorsi alle due parti durante alcune ispezioni, condotte in collaborazione con il Gruppo antitrust del Nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza ed è stato avviato in seguito a una segnalazione dell’Agenzia regionale centrale acquisti della Regione Lombardia. La stessa che aveva bandito una della gare d’appalto per l’acquisto aggregato dei farmaci destinati alle aziende sanitarie locali. Tutto questo si legge in una nota pubblicata dallo stesso Garante si legge nella nota.
La segnalazione riguarda quindi l’esito delle gare bandite nel periodo 2010-2013, ma con particolare riferimento ai lotti relativi al principio attivo denominato octreotide acetato nei dosaggi 10, 20 e 30 mg. È possibile un’intesa illecita tra le due imprese. L’ipotesi è avvalorata dalla mancata partecipazione alle gare in via autonoma e successivi tentativi di partecipazione alle stesse gare in raggruppamento temporaneo d’impresa nonché l’offerta di prezzi esattamente uguali.
 
Questo tipo di comportamenti potrebbe essere considerato parte di un’unica strategia collusiva tra le due imprese, con l’obiettivo di massimizzare i relativi profitti, ripartendo il mercato. La strategia potrebbe essere stata così concordata a partire dalle rispettive quote storiche di mercato. Il presunto illecito colpirebbe non tanto e solo le Regioni appaltanti ma tutti i cittadini e consumatori, dal momento che tende a snaturare le dinamiche di mercato. È per questo che il procedimento penale diventa ancora più importante. La data di conclusione prevista è il 30 giugno 2015.

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