Trasporti, il caos corre lungo tutta la Penisola - QdS

Trasporti, il caos corre lungo tutta la Penisola

redazione

Trasporti, il caos corre lungo tutta la Penisola

giovedì 20 Marzo 2014

Agitazioni in tutta Italia per chiudere finalmente la vertenza contrattuale

ROMA – Forti disagi nelle città, durante tutta la giornata di ieri, per lo sciopero del trasporto pubblico locale. Ma sul numero di adesioni, sindacati e aziende divergono. Secondo la Filt Cgil, la protesta, proclamata per il rinnovo del contratto, ha portato in alcune aree fino al 95% dei mezzi fermi nei depositi. A Roma l’Atac sostiene che l’adesione del personale è stata del 45%; secondo il sindacato dalle 8.30 è chiusa la metro B e le ferrovie Roma Viterbo e Roma Lido, si sono verificate riduzioni di corse sulla linea A della Metro e Termini Giardinetti, sono inoltre fermi il 65% dei bus cittadini e l’80% dei servizi extraurbani.
A Milano – riferisce l’Atm – la circolazione è rimasta sospesa sulle linee M1, M2, M3 e M5, ma è stata regolare sulla metropolitana leggera Cascina Gobba – San Raffaele. Stando alla Filt, sono rimasti fermi circa il 50% dei bus, mentre l’Atm riferisce di “riduzioni del servizio”. A Torino, l’adesione – secondo Gtt – è stata del 62% e la metro ha funzionato regolarmente; secondo la Filt si è fermato il 65% dei bus. A Genova stop al 70% del servizio in città ed al 90% dei servizi extraurbani; A Venezia – secondo Actv – l’adesione è stata quasi del 90% in terraferma e al 60% in laguna; il sindacato riferisce lo stop del 70% dei vaporetti e a Mestre dell’87% dei bus. A Bologna adesioni del 90% nella circolazione dei bus. A Firenze stop a circa il 50% dei servizi urbani; a Napoli fermi tutti collegamenti ferroviari cittadini, le funicolari e circa l’85% dei bus. A Bari fermi il 95% dei mezzi.
Pochi disagi invece a Cagliari: secondo dati provvisori comunicati da Ctm, l’adesione nella tarda mattinata era del 31%: sono rimasti in deposito 53 mezzi su 168. Secondo la Filt, l’alta adesione “manda un segnale forte e chiaro affinché la ripresa del confronto proposta dal governo in occasione dell’ultimo incontro al ministero dei Trasporti rappresenti davvero l’occasione per vincere l’atteggiamento datoriale e il disinteresse delle Regioni per chiudere finalmente la vertenza contrattuale”.
Per Marcello Panettoni e Nicola Biscotti, rispettivamente presidenti delle associazioni datoriali del trasporto pubblico locale, Asstra e Anav, lo sciopero “è una manovra inutile per la categoria dei lavoratori coinvolti e un danno insopportabile per i cittadini, ancora una volta ostaggi inermi di un rituale sindacale datato e sconnesso dalla realtà del paese”. Accuse respinte al mittente dal segretario generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano, secondo cui le due associazioni restano “chiuse in una comoda posizione di irresponsabilità”, “perché lo sciopero loro non lo pagano”.

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