Edilizia, il futuro è lastricato di incentivi - QdS

Edilizia, il futuro è lastricato di incentivi

Rosario Battiato

Edilizia, il futuro è lastricato di incentivi

martedì 19 Agosto 2014

Ancora al ribasso i dati delle aziende del settore. Ricetta di Confartigianato: bonus fiscale per ristrutturazioni e risparmio energetico. In Italia 7,5mln di contribuenti e 4 mld di detrazioni. Sicilia indietro: 210mila interventi per 102 milioni

PALERMO – L’edilizia non migliora, ma ha già una strada da percorrere e si chiama bonus fiscale per le ristrutturazioni. Lo rivela Confartigianato in un rapporto sulle costruzioni che ha fatto il quadro sul comparto e sul ruolo rivestito dalle altre altre variabili come l’accessibilità al credito e i recenti interventi del governo. Peccato che i dati siciliani non pongano l’Isola all’altezza di questa grande rivoluzione edilizia.
 
Tra giugno del 2013 e lo stesso mese di quest’anno le 866.131 aziende del settore sono diminuite dell’1,7%. Se possibile è stato ancora peggiore l’andamento delle 542.169 imprese edili artigiane, “che nell’ultimo anno – si legge nella relazione – sono calate del 2,7%”. I posti persi sono stati poco meno di 1,5 milioni con una concentrazione del 4,8% nell’ultimo anno e un particolare picco in Sicilia.
Il futuro però esiste. “La boccata d’ossigeno per il comparto – secondo l’organizzazione degli artigiani – può arrivare dagli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico”. Una ricetta che questo giornale promuove ormai da oltre un anno anche attraverso il protocollo Protocollo di intesa antisismico promosso dalla Fondazione Etica & Valori Marilù Tregua. Secondo i dati di Confartigianato “nel terzo trimestre di quest’anno sono 455.205 i proprietari di immobili orientati a effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione e il loro numero è aumentato del 22,4% rispetto all’anno scorso”. E vista la difficile situazione da affrontare nel settore del credito – tra aprile 2013 e aprile 2014 lo stock di credito è calato del 10,8% rispetto alla flessione del 6,7% per il totale delle imprese – con tassi di interesse più alti nei confronti delle altre imprese (7,21% contro 6,48%) l’unica salvezza restano appunto le detrazioni fiscali.
Il quadro non è particolarmente roseo per la Sicilia, ma a livello nazionale, stando agli ultimi dati diffusi dalla Confartigianato, nel 2012 “le detrazioni sono state utilizzate da 7,5 milioni di contribuenti, per una cifra di 4,056 miliardi, e hanno inciso per il 4,9% del valore aggiunto del settore costruzioni”. A vincere questa particolare classifica sono la provincia autonoma di Trento (8,3% sul totale) e il Friuli Venezia Giulia (8%). Meno convincenti i dati isolani in nostro possesso che sono aggiornati al 26 marzo 2014 e che riguardano sempre il 2012. Complessivamente l’Isola si è piazzata al quindicesimo posto tra le regioni italiane con una percentuale sul valore aggiunto delle costruzioni pari al 2,8 per 102 milioni di detrazioni Irpef. Ben altri numeri si sono registrati in Lombardia (1 miliardo di detrazioni sui quattro complessivi a livello nazionale). Scomponendo il dato scopriamo che i siciliani preferiscono di gran lunga gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, circa 193mila contribuenti per 76 milioni di detrazioni pari al 6,6% del totale nazionale per un valore aggiunto alle costruzioni del 2,1%.
 
Poco meno di 26mila hanno invece optato per gli interventi finalizzati al risparmio energetico raggiungendo appena 26 milioni di euro, pari allo 0,9% del computo nazionale, che sono valsi il diciassettesimo posto nella classifica generale. E non si tratta soltanto di affari: secondo Confartigianato gli ecobonus “hanno prodotto anche un positivo impatto sull’ambiente” permettendo di risparmiare 8.899 gigawattora all’anno dal 2007 al 2012”.
Per il futuro qualche speranza è anche aggrappata al programma “di investimenti per l’edilizia scolastica indicato dal governo nel Def 2015, che prevede interventi per 1.094 milioni nel biennio 2014-2015 e coinvolge 20.845 plessi scolastici nei tre progetti: ‘scuolenuove’, ‘scuolesicure’, ‘scuolebelle’”. Tra le regioni interessate c’è anche la Sicilia, seppure gli interventi previsti nell’Isola siano pari ad appena 91 milioni di euro a fronte di uno stanziamento di un miliardo.

 

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