Parlamento paralizzato dall’elezione dei giudici - QdS

Parlamento paralizzato dall’elezione dei giudici

redazione

Parlamento paralizzato dall’elezione dei giudici

venerdì 19 Settembre 2014

Votazione a vuoto per 14 volte, attività legislativa rinviata di continuo

ROMA – Fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Servirà una nuova votazione, la quattordicesima, che si terrà martedì 23 alle ore 12. Violante ha preso 542; Bruno, 527; Besostri, 32; Bertolissi, 30; Zanettin, 11; Barbera, 7. I voti dispersi sono stati 45, 145 le schede bianche e 42 le nulle.
“Il Presidente della Repubblica ha totalmente ragione nel merito e nel metodo: si deve andare veloci” in Parlamento per l’elezione dei membri di Consulta e Csm. Così risponde il premier Matteo Renzi a chi lo interpella sullo stallo delle Camere. “Credo che il Parlamento troverà una soluzione di alto livello. Vediamo se nelle prossime ore o nei prossimi giorni si chiuderà la partita sia della Corte Costituzionale che del Csm”.
Sulla Corte Costituzionale “andiamo avanti con questi due candidati: Luciano Violante e Donato Bruno”, ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, lasciando la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
I capigruppo di Camera e Senato del M5S hanno scritto ai presidenti Boldrini e Grasso per chiedere che il Parlamento venga convocato in seduta notturna per l’elezione dei membri del Csm e della Corte Costituzionale, lasciando così la sessione diurna alla discussione e all’approvazione dei provvedimenti legislativi.
“Da dieci giorni i parlamentari italiani trascorrono oltre sei ore al giorno a imbucare schede elettorali nelle urne con un nulla di fatto – si legge nella lettera -. Nel frattempo in Italia abbiamo sei milioni di poveri, cinquemila imprese storiche fallite e addirittura gli operatori del comparto sicurezza con lo stipendio bloccato da quattro anni.
"Vi invitiamo, pertanto, a convocare il Parlamento in seduta comune nelle ore notturne affinché le ore diurne possano essere dedicate all’esame dei provvedimenti all’ordine del giorno. Noi sentiamo l’esigenza di risolvere i problemi dell’Italia. Chi invece preferisce occuparsi di questi metodi spartitori anche per incarichi che dovrebbero essere invece assunti da persone di specchiata moralità e assoluta garanzia di imparzialità – concludono – lo facciano in seduta notturna”.

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