La legge è chiara. Per evitare ingerenze della politica e per consentire una migliore gestione del patrimonio culturale pubblico, con una spesa razionale delle somme guadagnate, occorre che le aree archeologiche siano riconosciute e autonome.
Questo il fondamento della normativa n. 20 del 2000 della Regione siciliana che impone la nascita dei “Parchi archeologici regionali”. Fino ad oggi, però, l’unico ente costituito secondo la normativa è quello di Agrigento, altri 16 sono stati perimetrati ma ancora nessuno è stato attivato con grave danno per l’economia legato alla cultura.