Ad oggi ci sono soltanto le parole dell’assessore che ha parlato di “imminente pubblicazione della nuova programmazione” e di risorse stanziate pari a 215 milioni di euro. Ma siamo ancora sulla base delle chiacchiere da conferenza stampa perché di avvisi pubblicati ad oggi non vi è ancora traccia. Si prepara all’ennesimo calvario il mondo formativo siciliano mentre la disoccupazione giovanile galoppa proprio in Sicilia al 54 per cento in base alle ultime risultanze Istat. E siccome le attività formative finanziate dalla Regione dovrebbero proprio combattere questa disoccupazione non si capisce cosa si sia fatto sino ad oggi, a parte pagare fior di quattrini i circa 8 mila dipendenti degli enti più i tanti altri con contratto a tempo determinato che si aggirano nel settore da lungo tempo.
L’assessore regionale alla Formazione, Mariella Lo Bello, nei giorni scorsi ha lanciato un appello agli enti affinchè non licenzino nessuno perché “a breve sarà pubblicata la nuova annualità”. Intanto il settore continua a scoppiare ed a scontare ritardi ed inefficienze di sistema che si annidano in ogni dove. “Il fallimento dell’azione politica nel settore della formazione professionale del governo Crocetta si sintetizza nel flop del convegno dei giorni scorsi sul tema ‘Lancio del Programma Operativo , Fondo Sociale Europeo Sicilia 2020’ – dichiara Giuseppe Messina, Responsabile Regionale dell’Ugl Sicilia -. Ho assistito , ai lavori a Palermo, presso i cantieri culturali alla Zisa, in un clima surreale, tipico dell’inconcludenza della gestione del settore nei 3 anni targati Pd/Udc/Crocetta. Il tema della sessione dei lavori riguardava la formazione e sviluppo, ma si è parlato di tutto tranne che del futuro del sistema formativo e della prospettiva occupazionale rispetto alle misure previste dall’Fse Sicilia 2020, fatto che ha provocato il forte dissenso tra i tanti operatori della formazione professionale presenti in sala”.
Secondo quanto risulta all’Ugl ad oggi si contano oltre 2 mila operatori espulsi dal mercato. “La crisi del comparto e la perdita dell’occupazione – aggiunge Giovanni Migliore, coordinatore regionale della Cisl scuola nel settore della Formazione professionale – hanno bisogno di essere affrontate con proposte serie, concrete ed urgenti dal governo regionale con una ristrutturazione complessiva del settore. La situazione di emergenza in cui si trovano i lavoratori ormai esasperati si è creata a causa degli ultimi dieci anni di malagestione da parte della politica. Al governo si chiede un impegno straordinario per decidere insieme allo Stato tutte le soluzioni immediate possibili per le migliaia di lavoratori che soffrono”.