Cribis: nel terzo trimestre 2015 i pagamenti alla scadenza diminuiti del 23,6% rispetto al 2010. Il Nord - Est è l’area più affidabile, con un grado di puntualità del 46,1%
PALERMO – C’è poco da fare, il Mezzogiorno continua a confermare in ogni ambito il caratteristico arretramento che da sempre lo contraddistingue, ma che certamente la grave crisi economica che ci affligge ininterrottamente dal 2008 ha notevolmente contribuito ad inasprire. Così, risultati oltremodo negativi sono stati registrati nell’Italia insulare e meridionale anche per quel che riguarda la puntualità nell’espletare i pagamenti, con particolar riferimento al settore dell’abbigliamento.
Secondo lo “Studio sui pagamenti nel settore dell’abbigliamento” pubblicato da Cribis (società del gruppo Crif specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere) relativamente al terzo trimestre dell’anno in corso, il Sud e le Isole si riconfermano fanalino di coda nei pagamenti puntuali con il 26% del totale, diminuiti del 23,6% rispetto al 2010 (unica circoscrizione territoriale a far registrare un decremento), e con un aumento del 176,3% dei pagamenti in ritardo sempre rispetto al 2010. In valore percentuale, i pagamenti espletati entro trenta giorni dalla imprese operanti nel settore dell’abbigliamento nel terzo trimestre 2015 equivalgono al 47,2% del totale, mentre quelle che oltrepassano il suddetto limite costituiscono il 26,8%.
Il Nord Est risulta per la filiera tessile l’area geografica più affidabile, con una quota dei pagamenti alla scadenza del 46,1%, superiore alla media nazionale e con la più bassa concentrazione dei pagamenti oltre i 30 giorni (9,7%). Inoltre, la suddetta circoscrizione territoriale fa rilevare i miglioramenti più consistenti rispetto al 2010: infatti, aumentano notevolmente i pagamenti alla scadenza (+32,5%), mentre i pagamenti espletati oltre i 30 giorni crescono in misura inferiore rispetto alle altre circoscrizioni territoriali (+115,6%).
Analizzando più specificamente i settori, a livello nazionale emerge che l’Industria della pelle è il microsettore più virtuoso con il 45,3% dei pagamenti puntuali, mentre l’abbigliamento e altri prodotti tessili mostrano problematiche evidenti con la quota più alta dei pagamenti oltre i 30 giorni (16,3%). Il confronto con il 2010 rivela come i suddetti microsettori abbiano fatto registrare un aumento della quota dei pagamenti alla scadenza, ma altresì un aumento significativo della quota dei pagamenti con ritardi oltre i 30 giorni: infatti, è possibile osservare per l’industria della pelle un incremento dei pagamenti alla scadenza del 46,1%, ma al contempo una crescita dei ritardi pari al 225,8%; mentre per quel che concerne le imprese operanti nel settore dell’abbigliamento e degli altri prodotti tessili nel terzo trimestre 2015 i pagamenti alla scadenza sono aumentati del 45,7%, mentre quelli in ritardo di un più contenuto 141,8%.
Infine, riferendoci all’unità dimensionale dell’azienda, le micro realtà confermano il trend positivo della classe di pagamento puntuale con una concentrazione del 38,8%, ma allo stesso tempo detengono la maggior quota di pagamenti oltre i 30 giorni (18,3%); le grandi aziende invece mostrano coerentemente alla situazione nazionale difficoltà nei pagamenti alla scadenza (20,5%), che sembrano rientrare nella quota dei pagamenti entro i 30 giorni (72,8%) e oltre i 30 giorni (6,7%), inferiore rispetto alla media italiana.
