È boom di bancarelle in Sicilia - QdS

È boom di bancarelle in Sicilia

Roberto Pelos

È boom di bancarelle in Sicilia

mercoledì 20 Gennaio 2016

Indagine del Mise sul sistema distributivo: nella nostra Isola quasi 42 ambulanti ogni 10 mila ambulanti. Maggiore densità si registra solo in Calabria (51), Campania (45,6) e Sardegna (42,6)

ROMA – È stato diffuso, nei giorni scorsi, il “Rapporto 2014 sul sistema distributivo”: analisi economico-strutturale del commercio italiano, realizzata dal Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) in collaborazione con le camere di commercio e attraverso l’elaborazione di dati e statistiche elaborati sulla base di diverse fonti.
Secondo l’indagine, a fine 2014, il numero di esercizi commerciali nel nostro Paese ammonta a più di un milione e si riscontra un vero è proprio boom del commercio al dettaglio ambulante che, alla fine dell’anno, ha fatto registrare più di 188.274 unità. La tendenza è stata recentemente confermata dal rapporto di Unioncamere, presentato lo scorso dicembre dal titolo: “Commercio ambulante, agli italiani piacciono le bancarelle: 22 mila in più in tre anni e mezzo”, nel quale viene evidenziato come la Sicilia sia tra le regioni italiane in cui il fenomeno del commercio ambulante è più diffuso.
Tornando all’indagine del Mise, nella nostra terra la densità territoriale del commercio ambulante si attesta a 41,9 ogni 10 mila abitanti, minore solo rispetto a Calabria (51,0) Campania (45,6), Sardegna (42,6) mentre per quanto riguarda il commercio fuori da negozi, banchi e mercati, in Sicilia la densità per 10 mila abitanti si attesta a 4,1. Per quel che attiene alla densità degli esercizi non in sede fissa, il commercio ambulante in Sicilia si attesta a poco più di 40 su 60 superando di gran lunga il commercio fuori dai negozi, banchi e mercati.
 
Facendo nuovamente un salto in avanti, notiamo che i dati di Unioncamere-Infocamere e Movimprese di dicembre 2015, a livello provinciale, registrano a fine giugno 2015 per Palermo un totale di 7.020 imprese nel commercio al dettaglio ambulante, 4.645 a Catania, 2.723 a Messina, 1.219 a Trapani, 2.090 ad Agrigento, 1.096 a Siracusa, 1.310 a Ragusa, 1.122 a Caltanissetta, 339 ad Enna.
Tornando al rapporto del Mise e soffermandoci su alcuni tra i tanti dati sviscerati, notiamo che nel commercio al dettaglio in sede fissa come attività primaria, soprattutto la Val d’Aosta ha registrato, riguardo alla consistenza degli esercizi commerciali, un incremento netto (pari a +0,7%) mentre la Sicilia, purtroppo, fa registrare contrazioni dello stock totale per 2.041 unità, pari complessivamente a -2,9%.
Nell’ambito del commercio all’ingrosso, per la nostra regione si registra una variazione del -1,7% rispetto al 2013 per un totale di 17.408 attività in una graduatoria che vede affermarsi la Lombardia e la Campania, rispettivamente con 46.503 e 37.902 attività.
Incrementi per la Sicilia si registrano nel commercio al dettaglio in sede fissa come attività secondaria che vede, per la nostra terra, la presenza di 12.608 unità. Nel settore automobilistico la nostra regione è tra quelle che presentano il maggior numero di attività (in Sicilia sono 14.033 anche se con una variazione del -1,3% rispetto al 2013) dopo la Lombardia (22.616), la Campania (16.359 unità) e il Lazio (14.787), mentre riguardo alla grande distribuzione, nella nostra regione si registrano 253,5 mq di superficie-vendita ogni mille abitanti.
 


In aumento la piccola distribuzione
 
ROMA – Il valore delle vendite totali al dettaglio in Italia nel 2014, secondo il rapporto del Mise, è stato di 259.188 milioni di euro, con una diminuzione tendenziale a livello nazionale, dell’1,5%. La più alta contrazione si registra al Mezzogiorno
(-1,7%), seguito dal Nord-Est e dal Centro (-1,4%). Minore la flessione delle vendite al dettaglio al Nord-Ovest (1,3%), tra il 2014 e il 2013. In Sicilia il totale delle vendite, sempre secondo l’analisi del Mise, è stata di 15.517 (7.748 nel settore alimentare e 7.769 nell’ambito non alimentare). Meglio sono andate sette regioni: la Lombardia (49.391), il Lazio (25.980), il Veneto (24.299), l’Emilia Romagna (21.849), il Piemonte (20.384), la Campania (19.750), la Toscana (16.516). La nostra terra si trova purtroppo in fondo alla graduatoria delle vendite totali in rapporto alla popolazione, con un valore medio pari a 3.046 euro. In Sicilia la piccola distribuzione, nelle vendite al dettaglio, supera la grande con il 70,3%, diversamente alle regioni del Nord come il Friuli, dov’è in vantaggio la grande distribuzione con una quota del 55,3%, seguita da Lombardia (53,5%), Emilia Romagna (52,7%) e Veneto (52,2%). Le regioni dove la piccola distribuzione va per la maggiore sono: Campania (76,1%), Basilicata (74,6%), Puglia (74,1%).

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