Per i call center uno spiraglio: ammortizzatori sino al 2017 - QdS

Per i call center uno spiraglio: ammortizzatori sino al 2017

Michele Giuliano

Per i call center uno spiraglio: ammortizzatori sino al 2017

sabato 12 Marzo 2016

L’assicurazione del governo nazionale al tavolo convocato a Roma per fronteggiare l’emergenza. A Palermo in ballo duemila licenziamenti in Almaviva: sul futuro poche certezze

ROMA – Ammortizzatori sociali sino al 2017. Questa la prima risposta nell’immediato che è pronta a dare il governo nazionale per fronteggiare l’ondata di licenziamenti nei call center. è emerso nel corso del tavolo che si è tenuto a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, e che vede protagonista (suo malgrado) la Sicilia dove da Almaviva sono stati preannunciati all’incirca 2 mila licenziamenti.
Per il territorio siciliano erano presenti sindacati, Confindustria e il Comune di Palermo. Secondo quanto è trapelato dall’incontro il ministero si è detto disponibile, specificatamente per la sede di Almaviva a Palermo, a garantire una proroga dei contratti di solidarietà per il 2016 (la scadenza era prevista per il prossimo maggio, ndr) e la cassa integrazione in deroga per il 2017. Le singole vertenze verranno affrontate con tavoli di confronto su ogni questione e per Almaviva Palermo si terrà il prossimo 18 aprile.
Diciamo che nell’immediato la risposta è arrivata con questo paracadute degli ammortizzatori. Ci si è poi confrontati anche su questioni a media e lunga scadenza come ad esempio la clausola di garanzia per i lavoratori qualora i call center cambiassero commessa. Il Mise ha fatto sapere di valutare la riforma del cosiddetto articolo 24 bis-decreto sviluppo sulle delocalizzazioni per rendere le misure più restrittive risolvendo le storture anche nell’aspetto sanzionatorio, e misure ad hoc per gli ammortizzatori sociali per il settore.
“In questa vertenza è evidente che è emersa la necessità di intervento sulle grandi aziende sotto controllo pubblico, come Enel e Poste Italiane – ha sottolineato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – per l’applicazione della clausola territoriale e sociale, quest’ultima ormai parte integrante del nostro ordinamento”. Il sindaco ha inoltre richiamato la necessità di “applicare severe e rigorose sanzioni a carico di quelle aziende che delocalizzano senza rispettare la legge”.
“Il ministero inoltre – spiegano Eliana Puma Rsu Fistel Cisl e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl – ha precisato che è fondamentale verificare tutti insieme le anomalie per recuperare gli errori del passato e che incontrerà i committenti per discutere insieme di tutele e clausole sociali, per le quali è necessario siglare un accordo fra le parti”. “Che si inizi a parlare di rispetto di regole certe e di ammortizzatori è un passo in avanti – spiega Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo-Trapani – , ci spiace però constatare l’assenza della Regione che aveva invece garantito di farsi portavoce a livello nazionale della vertenza. Se non è chiaro, in gioco c’è il futuro di cinquemila famiglie solo a Palermo, è una vertenza di enormi dimensioni e conseguenze, serve davvero la presenza e l’impegno ognuno per il proprio ruolo, da parte di tutti”.
La vertenza quindi rimane ampiamente aperta considerando che l’emorragia di licenziamenti non sembra affatto che si fermerà a questi primi 2 mila lavoratori di Almaviva nei mesi a venire. Almeno l’impressione sembra essere questa.
 

 
Forte preoccupazione da tutte le parti
 
“Forte preoccupazione per la crisi dei call center oggetto dell’incontro presso il Mise”. Lo ha detto Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil, al termine del tavolo convocato dal dicastero. “Il governo – riferisce il sindacalista – ha proposto un percorso che traccia possibili modifiche di scenario, restando nel contempo troppo vago e indefinito nei tempi di realizzazione. Slc non ha potuto condividerne i contenuti in quanto l’aleatorietà della realizzazione degli stessi non consentirà di provare a gestire i 500 licenziamenti già avviati dal gruppo Gepin Contact né misure atte a definire soluzioni per gli oltre 3.500 licenziamenti che saranno aperti da Almaviva Contact”. “Al viceministro Teresa Bellanova – aggiungono il segretario della Cgil Palermo, Enzo Campo, e il segretario Slc Cgil Palermo, Maurizio Rosso – abbiamo chiesto di convocare con urgenza tutte le aziende che presentano situazioni di criticità e che annunciano licenziamenti, come Almaviva che ha comunicato l’intenzione di mandare a casa 2 mila lavoratori a fronte di una commessa persa, quella Enel, per la quale lavoravano solo 380 operatori”.

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