Finanziaria 2016, tutto tace sulle norme impugnate - QdS

Finanziaria 2016, tutto tace sulle norme impugnate

Raffaella Pessina

Finanziaria 2016, tutto tace sulle norme impugnate

venerdì 17 Giugno 2016

Cadute sotto la scure del Consiglio dei ministri più di un mese fa. Marco Falcone (Fi): “Il governo Crocetta faccia chiarezza”

Cinque norme regionali contenute nella Finanziaria 2016 della Regione siciliana e impugnate ormai da più di un mese dal Consiglio dei ministri sono cadute nel dimenticatoio. è comprensibile che Regione Sicilia e Ars ormai si stiano abituando alle impugnative, visto che il Consiglio dei ministri lo ha fatto per più volte quando la Sicilia ha approvato qualche legge di riforma.
Almeno per tre di queste norme della Finanziaria, infatti, non c’è traccia di modifica in Aula o di resistenza davanti alla Corte costituzionale avverso il provvedimento del Consiglio dei ministri. La Corte costituzionale potrebbe anche decidere di annullare queste norme. Le tre norme riguardano la trasformazione delle concessioni per gli impianti di distribuzione di carburante in semplici autorizzazioni, l’estensione dell’esenzione dal pagamento del bollo auto per le vetture storiche anche con 20 anni di vita e l’eco tassa, l’imposizione fiscale ai comuni che non rispettano le quote di raccolta differenziata dei rifiuti e che si caricherebbe sulla Tari che pagano i cittadini dei comuni che non raggiungono la quota richiesta. “Il governo Crocetta ha il dovere di fare chiarezza su come intenda muoversi – ha detto Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia – Corriamo infatti seriamente il rischio di dare seguito a norme che potranno essere annullate da un successivo provvedimento della Consulta, e a pagare le conseguenze saranno ancora una volta i siciliani”.
Falcone ha proseguito affermando che presenterà una interpellanza parlamentare chiedendo al governo regionale di prendere posizione ufficiale.
Ma un’altra legge di riforma fa discutere ed è quella sulla formazione professionale. Il testo si trova attualmente in commissione Bilancio all’Ars, ma il vice presidente dell’Ars Antonio Venturino  (Psi-Pse) era intervenuto polemicamente poiché il testo era stato esitato in precedenza in commissione Lavoro.
“Apprendo con soddisfazione – ha detto Venturino – che l’assessore regionale all’Istruzione ed alla Formazione professionale, Bruno Marziano, e il presidente della Commissione Formazione e Lavoro dell’Ars, Marcello Greco, con riferimento al dibattito che si è sviluppato sull’approvazione del ddl sulla Formazione professionale hanno deciso di fare un passo dietro manifestando la loro disponibilità a riaprire in Commissione il dibattito e il confronto sul testo della legge che riguarda la Formazione”.
Il documento che era stato approvato infatti abolisce la legge regionale n. 24 del 1996, “la legge fondante della Formazione in Sicilia e che trasferisce la gestione dei corsi ai Liberi consorzi di Comuni e alle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Se non avessi sollevato questa vicenda – prosegue Venturino – probabilmente sarebbe passato tutto in cavalleria. La formazione professionale in Sicilia, infatti, va rivista con una legge seria che punti a dare garanzie ai corsisti e ai lavoratori, già messi a dura prova in questi ultimi anni, guardando al confronto con enti e sindacati. Sulla proposta di riforma faremo alcune proposte martedì prossimo nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà all’Ars”.

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