Per i precari della scuola sentenza rivoluzionaria - QdS

Per i precari della scuola sentenza rivoluzionaria

Michele Giuliano

Per i precari della scuola sentenza rivoluzionaria

mercoledì 01 Febbraio 2017

Condannato Miur: violato il dm 66/01 per la mancata assunzione degli Ata. In provincia di Tp e Pa i primi verdetti dei tribunali

PALERMO – La solita Sicilia dai record…. negativi, quelli come sempre legati agli sperperi e alle assunzioni fuorilegge nelle pubbliche amministrazioni. L’ennesimo caso che viene alla ribalta riguarda il personale amministrativo piazzato nelle scuole, con contratto Co.co.co. (collaborazione coordinata e continuativa, ndr): assunti senza arte nè parte, come sempre, ora questo bacino chiede la stabilizzazione.
Il record sta nel fatto che di questi precari ce ne sono 900 in tutta Italia e indovinate a chi spetta il record? Ma naturalmente alla Sicilia dove nelle scuole di questi profili ne troviamo ben 490, in pratica più della metà del dato globale. I picchi sono a Palermo (205 unità in servizio nelle varie scuole) e Siracusa (157), gli altri nel resto dell’isola. Ora però questo personale batte i pugni sul tavolo e chiede la stabilizzazione. Per di più trovano sponda nei giudici e in una legge in particolare, il decreto ministeriale numero 66 del 2001 con cui si stabilisce che la stabilizzazione deve essere garantita entro i 5 anni dall’attività prestata come Co.co.co.
Già in Sicilia i primi tribunali hanno dato il loro verdetto, quasi scontato: lo hanno fatto quelli di Termini Imerese, Palermo e Marsala che con una sentenza sostanzialmente fotocopia condannano il Miur a stabilizzare questo personale. Il tribunale di Palermo, sezione Lavoro, ha accolto il ricorso presentato da circa 150 lavoratori, precari di lunga durata della scuola, personale assistente tecnico e amministrativo che, pur essendo inserito in posizione utile, al fine dell’assunzione, nelle graduatorie provinciali, almeno dal 2008, tuttavia per anni hanno lavorato solo con contratti  a termine con rinnovo annuale dell’incarico.
‘Sono soddisfatta del risultato che abbiamo ottenuto con questa azione da me proposta – dichiara l’avvocato Nadia Spallitta – che indubbiamente ripristina una condizione di giustizia e di legalità, riconoscendo il diritto all’assunzione a tempo indeterminato nei ruoli del ministero dell’Istruzione, con decorrenza dal 2008, con ricostruzione giuridica ed economica della carriera. In un momento di grave crisi, caratterizzato da uno dei più alti tassi di disoccupazione a Palermo  – continua il legale – non posso che rallegrarmi del fatto che centinaia di famiglie, da me assistite, da questo momento potranno guardare con serenità al loro futuro, con prospettive e qualità di vita migliori. Ritengo che siano anche importanti le decisioni del Tribunale di Palermo, unico in tutta Italia, che in un modo per certi aspetti innovativo, nell’accogliere i ricorsi, ha applicato una norma di settore posta a garanzia del diritto al lavoro’.
 
Poi si è espresso in questa stessa direzione il tribunale di Termini Imerese e a ruota anche quello di Marsala, nel trapanese, che riconosce i diritti del personale amministrativo che dal primo luglio 2001 lavora nelle segreterie scolastiche con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Ad esprimersi il giudice del lavoro Caterina Greco che ha condannato il ministero della pubblica istruzione, dell’università e della ricerca a corrispondere alla lavoratrice che ha fatto causa, le differenze retributive maturate negli ultimi cinque anni di lavoro tra quanto percepito e quanto le sarebbe spettato in qualità di assistente amministrativo, profilo B1, secondo il contratto collettivo nazionale di lavoro del personale ata, oltre agli interessi legali maturati e alla regolarizzazione della posizione contributiva e previdenziale.

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