Il peso del privato nella Sanità siciliana - QdS

Il peso del privato nella Sanità siciliana

Maria Francesca Fisichella

Il peso del privato nella Sanità siciliana

giovedì 31 Dicembre 2009

Ben 61 istituti privati accreditati nell’Isola, mentre in Lombardia, con il doppio di abitanti sono 69, quasi lo stesso numero. 3.927 posti letto gestiti da strutture private contro una media Italia di 2.424 per regione

PALERMO – Nel 2007 in Sicilia il numero di posti letto negli ospedali privati accreditati è cresciuto sia pur di poco, mentre la percentuale negli istituti pubblici è diminuita, al contrario della Lombardia dove i posti letto negli  ospedali privati sono passati dal 22,3  per cento nel 2006 al 20,3 per cento nel 2007, mentre negli ospedali pubblici sono aumentati, sia pur di due punti percentuali.
Questi dati sono pubblicati nel 7° Rapporto annuale “Ospedali & Salute 2009”, presentato recentemente, promosso dall’Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e realizzato dalla società Ermeneia di Roma. Esso rappresenta ormai un appuntamento di analisi e di confronto sull’andamento del mondo ospedaliero italiano. In particolare tre gli aspetti analizzati: l’efficienza delle strutture, misurata attraverso un confronto dei costi, la tenuta del sistema sul piano della qualità e la spinta verso una crescita di qualità del sistema.
In questa sede si focalizzeranno alcuni temi trattati nella terza parte del rapporto: la presenza di istituti pubblici e privati accreditati; la distribuzione dei posti letto e la dotazione di apparecchiature.
I dati mettono in luce dei cambiamenti sostanziali intervenuti tra il 2003 e il 2007, periodo durante il quale l’insieme degli istituti pubblici e privati accreditati passa da 1.276 a 1.203 unità, con un decremento del -5,7%, legato essenzialmente: nell’ambito pubblico, in particolare, ad una drastica riduzione degli ospedali a gestione diretta (-18,2%), mentre alcuni policlinici universitari (in diminuzione dell’81.8 %) sono stati in realtà riconvertiti in aziende ospedaliere integrate con le università (si pensi in Sicilia ai provvedimenti della Riforma sanitaria); mentre nell’ambito degli istituti accreditati, si registra un incremento. Le strutture pubbliche si concentrano soprattutto nella Valle d’Aosta (dove peraltro non sono presenti strutture private), nella Provincia Autonoma di Trento, nel Veneto, nel Friuli Venezia Giulia, nella Liguria, nell’Umbria, nelle Marche, nell’Abruzzo,nel Molise, nella Basilicata e nella Sardegna; il sistema-misto – dunque un maggiore equilibrio di tipologia di istituti – è invece una caratteristica soprattutto del Piemonte, della Lombardia, del Lazio, della Campania, della Puglia e della Calabria. In Sicilia, con una popolazione di 5 milioni di abitanti, ci sono ben 61 istituti privati accreditati dal Ssn con 3.927 posti letto, mentre in Lombardia, con il doppio di abitanti, gli istituti privati accreditati sono 69 che riescono a gestire 7.718 posti letto. Il privato è più dominante in Sicilia ma non come numeri di posti letto, bensì come numero di istituti accreditati.
Per quanto riguarda la dotazione di apparecchiature, l’analisi ha evidenziato che la componente ospedaliera privata contribuisca a creare un’offerta di servizi tecnologici avanzati nel quadro del cosiddetto “sistema misto”, continuando a garantire una compensazione territoriale significativa. Nell’ambito delle strutture pubbliche si evince che la concentrazione di apparecchiature maggiormente significative (Tomografo Assiale Computerizzato – Tac, Apparecchio per Emodialisi – Emd, Tomografo a Risonanza Magnetica – Trm e Acceleratore Lineare – Ali) sia prevalentemente nelle strutture ospedaliere del Nord del Paese, salvo la Camera Iperbarica, che è molto più presente nel Mezzogiorno.
Con riferimento alle stesse apparecchiature, si è notato, invece, che le strutture private tendano a “compensare” l’offerta con quote significative di attrezzature nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese, sia per quanto riguarda la Camera Iperbarica che per la Tac e gli apparecchi per Emodialisi.
 

 
Punte di offerta pubblica in Veneto, Liguria, Umbria e Basilicata
 
Se poi si dà uno sguardo alla distribuzione dei posti letto si rileverà che le punte di offerta pubblica riguardino soprattutto il Veneto (93,3%), la Liguria (97,6%), l’Umbria (91,7%), la Basilicata (97%).
Per contro le punte di offerta di letti nelle case di cura accreditate sono concentrate, soprattutto, nell’Emilia Romagna (24,1%), nel Lazio (33,3%), nell’Abruzzo (24,2%), nella Campania (33,1%), nella Calabria (41,9%) e nella Sicilia (24,2%).
All’interno poi del settore privato accreditato, la componente Aiop offre più di 38.000 letti su un totale di più di 48.000, con una percentuale dunque del 79%.
La distribuzione su base regionale degli istituti associati all’Aiop accreditati (con dati aggiornati al 2009) evidenzia una concentrazione, in base all’indirizzo nosologico prevalente soprattutto: nel campo polispecialistico (202 istituti su 475); nel campo chirurgico (85 istituti su 475); nel campo neuropsichiatrico (51 istituti su 475); nel campo riabilitativo (51 istituti su 475); nel campo delle R.S.A. (41 istituti su 475); nel campo medico (26 istituti su 475); nel campo lungodegenti (19 istituti su 475).

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