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Catania – Buco bilancio 2003 del Comune. Scapagnini rinviato a giudizio

Giulia Cosentino

Catania – Buco bilancio 2003 del Comune. Scapagnini rinviato a giudizio

mercoledì 13 Gennaio 2010

L’avvocato dell’ex sindaco: “Da accertare se sono stati adottati atti non corrispondenti alla verità”. Accusati tredici ex assessori. Prosciolti il ragioniere Bruno, D’Asero e D’Antoni

CATANIA – Sarà celebrata il prossimo 30 marzo la prima udienza che vedrà coinvolto l’ex sindaco Umberto Scapagnini, nell’ambito dell’inchiesta sul ‘buco’ in bilancio da centinaia di milioni di euro al Comune di Catania, relativa al bilancio consuntivo del 2003. Per l’attuale parlamentare del Pdl è stato disposto infatti, il rinvio a giudizio per falso ideologico. Insieme a Scapagnini saranno chiamati a rispondere dell’accusa, davanti la terza sezione penale del Tribunale di Catania, anche l’ex responsabile del servizio di Ragioneria, Vincenzo Castorina, e tredici ex assessori di diverse giunte di centrodestra. Prosciolti invece dall’accusa tre imputati. Si tratta del ragioniere Francesco Bruno e degli ex assessori Antonino D’Asero e Orazio D’Antoni. A prendere la decisione è stato il Gup Angelo Costanzo che ha però disposto il non luogo a procedere per il capo d’imputazione più grave, l’abuso d’ufficio, sostenendo che il fatto non costituisce reato in assenza di dolo.
Sulla questione è intervenuto il legale dell’ex sindaco, Guido Ziccone, sostenendo come il provvedimento “rende giustizia a tutti gli imputati e allo stesso sindaco che aveva chiesto il proseguimento dell’inchiesta nonostante le condizioni di salute non lo avrebbero impedito”.
Ziccone ha commentato anche lo scioglimento dell’accusa nei confronti dei tre imputati ritenendo il fatto di “notevole importanza perché è caduta l’imputazione nella quale si ipotizzava un interesse personale degli imputati contrapposto a quello pubblico”. Resterebbe ancora da accertare – ha poi detto Ziccone se “nel tentativo di evitare il dissesto sono stati adottati atti non corrispondenti alla verità, con l’imputazione residua di falso”.
Insieme a Scapagnini e Castorina, gli ex assessori Francesco Caruso, Giuseppe Arena, Mario De Felice, Filippo Drago, Stefania Gulino, Santo Ligresti, Giuseppe Maimone, Domenico Rotella, Salvatore Santamaria, Giuseppe Siciliano, Nino Strano, Giovanni Vasta e Giuseppe Zappalà saranno chiamati a rispondere dell’avere votato a favore in giunta per le delibere di approvazione della previsione dei conti del 2004 e del 2005.
Tutti gli imputati hanno spiegato ai magistrati di avere agito tenendo conto dell’interesse dei creditori dell’amministrazione comunale per evitare lo stato di dissesto per la città e le gravi conseguenze che si sarebbero susseguite.

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