La pausa caffé si fa più corta. I siciliani davanti ai distributori - QdS

La pausa caffé si fa più corta. I siciliani davanti ai distributori

Marina Barrera

La pausa caffé si fa più corta. I siciliani davanti ai distributori

giovedì 28 Gennaio 2010

Sempre più macchine a casa, come nei luoghi di lavoro: per l’espresso non si va al bar e si risparmia. Dati Confida: nell’Isola almeno un milione di persone ha modificato i modi del rito

PALERMO – Pausa caffè,  un rito irrinunciabile che permette di staccare la spina per qualche minuto sul posto di lavoro e ricaricarsi. Celebrato non solo al bar, ma anche davanti a quelle macchinette distributrici che si diffondono sempre di più. Se ne contano una ogni 29 abitanti.
In Sicilia, secondo Confida (Associazione italiana distribuzione automatica), sono circa un milione coloro che si avvalgono di un distributore automatico su una media nazionale di 20 milioni di consumatori.
Ecco una fotografia di un settore che fa dell’Italia il leader europeo e il numero uno al mondo per esportazioni: hanno superato abbondantemente i 6 miliardi le consumazioni ai distributori automatici nel 2007 (+10,37% rispetto al 2005). Con oltre 2 milioni di macchine installate in Italia, il settore fattura oltre 2,7 miliardi di Euro (+13,78% rispetto al 2005), impiega 34.000 addetti che viaggiano su oltre 17.000 automezzi. Sono questi i numeri diffusi da Venditalia, la principale fiera mondiale del settore che si svolgerà a Milano dal 28 aprile al 1° maggio 2010.
Si è registrato un vero e proprio boom nella diffusione di distributori automatici. Nel 2005 il parco macchine era composto da 1.731.000 distributori, che nel giro di due anni  sono cresciuti del +20,34%, raggiungendo la quota di 2.083.000 unità. Questa crescita esponenziale si deve soprattutto alla diffusione delle macchine per bevande calde da ufficio. 
Ma ora diamo uno sguardo a come si comportano i consumatori, analizzando i dati di una indagine del Censis relativa al 2009. Oltre il 40% degli italiani utilizzano distributori automatici di alimenti e bevande, un quarto quotidianamente. Nemmeno il campanello della crisi ha variato in maniera rilevante le abitudini dei consumatori: solo il 6,8% ha ridotto i propri acquisti dal distributore automatico, a fronte di un quarto della popolazione che ha ridotto i consumi alimentari.
Inoltre, da rilevare anche le positività connesse ai distributori, in particolare  nei luoghi di lavoro. Per il 32% contribuiscono a creare un clima di lavoro più sereno e cordiale fra i colleghi, per 28,5% permettono di acquistare prodotti a prezzi contenuti, un dato di non poco conto quello del risparmio; per il 25,3% è sintomo di attenzione alle esigenze dei dipendenti da parte della direzione dell’ufficio, per il 14,2% è la varietà di scelta dei nuovi distributori da sottolineare. Basti pensare all’introduzione e alla sempre maggiore diffusione di alimenti freschi come frutta fresca e secca, yogurt e in generale prodotti legati al concetto di salute e benessere. 
È comunque il caffè il più amato dagli italiani: regola la scelta per il 43,1% dei consumatori, seguita dalla voglia di  saziare velocemente fame o sete per il 31,4%.
Una curiosità storica: i primi 10 distributori automatici sono stati installati a Milano nel 1946 per la vendita della Coca Cola, la bibita “sbarcata” in Italia insieme ai marines l’anno precedente. Alcuni imprenditori italiani si appassionarono immediatamente alla novità e iniziarono la produzione di gettoniere e di veri e propri distributori automatici made in Italy. Nel 1961 viene prodotto il primo distributore completamente italiano.
 

 
Nelle gare d’appalto per enti pubblici il ribasso d’asta abbatte la qualità
 
PALERMO – Da salvaguardare nei prodotti della distribuzione automatica è la qualità. E qui – come si suol dire – casca l’asino, se pensiamo al parametro che condiziona maggiormente il rapporto tra gli enti pubblici e la distribuzione automatica, cioè la gara d’appalto. Spesso, infatti, si generano gare al ribasso focalizzate sui prezzi, che non sempre rispettano i requisiti minimi in termini di standard qualitativi.
Si tratta di una modalità pericolosa che può andare a discapito della salute dei cittadini e, purtroppo, anche dell’immagine dell’intero settore. Da qui la stesura delle “Linee di indirizzo per i capitolati d’appalto nel settore della Distribuzione Automatica”, un documento che ha lo scopo di favorire la diffusione di una cultura della prevenzione e della promozione della salute e di corretti stili di vita. La proposta si rivolge alle Pubbliche Amministrazioni, per superare le logiche di un beneficio economico immediato e per dotarsi di uno strumento che definisca i termini dei bandi di gara, che dovranno essere adattati alle esigenze delle singole realtà, garantendo la salute del cittadino, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo verso l’eccellenza nella qualità del settore.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017