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Palermo – Statuto e regolamento bloccati, in Consiglio soltanto atti dovuti

Luca Insalaco

Palermo – Statuto e regolamento bloccati, in Consiglio soltanto atti dovuti

mercoledì 03 Febbraio 2010

Troppo spesso l’attività di Sala delle Lapidi si è tradotta nella sola approvazione di debiti fuori bilancio. Vecchi e inadeguati: le bozze dei nuovi documenti sono da tempo impantanate

PALERMO – Vecchi e inadeguati: Statuto comunale e regolamento consiliare da anni attendono di essere ripresi e adattati alle rinnovate esigenze del capoluogo. Sempre presenti nei proclami degli esponenti politici che si sono succeduti alla guida di Sala delle Lapidi, le bozze dei nuovi documenti sono da tempo impantanate fra i banchi della Commissione Affari generali.
“Il regolamento è ormai obsoleto” ammette il presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna, che al momento del suo insediamento aveva indicato la modifica del testo che norma il funzionamento assembleare tra le priorità del suo incarico. “Si tratta – ricorda Campagna – di una scommessa che ho fatto all’inizio della consiliatura e che considero di vitale importanza, visto che l’attuale regolamento consente anche a un solo consigliere di bloccare tutta l’attività d’aula. La discussione è naturale che ci sia e anche l’ostruzionismo è uno degli strumenti che legittimamente la minoranza può utilizzare, ma alla fine si deve arrivare al voto. È bene che lo capisca chi si è assunto delle responsabilità di governo come chi sta all’opposizione. Fatte le debite distinzioni, anche al Senato esistono dei tempi contingentati”.
Bene, ma a che punto sono i lavori? “La Commissione consiliare – afferma Campagna – ha quasi terminato per lo Statuto. Mi auguro che la definizione delle nuove presidenze di commissione possa dare nuovo slancio ai lavori e quindi che nel giro di poco tempo il documento possa arrivare in aula. A quel punto, senza intralciare l’attività ordinaria del Consiglio, penso che un giorno la settimana possa essere riservato alla sua discussione”.
Benché altre siano le emergenze – sociali innanzitutto – della città, la produttività delle sedute non è meno necessaria. Dal secondo semestre del 2007 alla fine del 2008, l’attività di Sala delle Lapidi si è risolta nella mera approvazione di “atti dovuti”, in primo luogo nell’approvazione di debiti fuori bilancio (l’80% degli atti esitati). Numeri che esprimono la paralisi dell’assemblea ancor prima dello strappo nella maggioranza uscita vincitrice alle ultime amministrative.
“La contrapposizione politica – conclude Campagna – anche aspra, su Tarsu e Irpef ha di certo contribuito allo stallo del Consiglio, assieme alle vicende politiche avvenute all’interno del Pdl. L’Mpa è passato all’opposizione e la maggioranza non ha più i numeri in aula. Quello che chiedo ai consiglieri è di esitare gli atti, anche bocciandoli o modificandoli”.
 


Piccoli passi. L’attività e i dissidi nella maggioranza
 
PALERMO – Ad attestare la sterilità del Consiglio comunale ci pensano i numeri. Nel secondo semestre del 2007, su 317 delibere approvate, 292 riguardavano debiti fuori bilancio, 39 verbali di sedute precedenti da ratificare, 18 tra giuramento di consiglieri, elezioni ufficio di presidenza, sostituzioni di consiglieri (surroghe) e provvedimenti di bilancio. Stessa musica nel 2008: su un totale di 574 delibere, ben 419 avevano per oggetto debiti fuori bilancio (circa il 75%), 62 erano di approvazione dei verbali delle sedute precedenti, 52 di mozioni. 5 manovre di bilancio, 9 tra elezione di vicepresidente, sostituzioni dei consiglieri dimissionari e nomina del collegio dei revisori e infine 10 delibere relative a regolamenti.
Fatta esclusione per l’approvazione degli atti dovuti, insomma, Sala delle Lapidi ha prodotto poco e niente. I dissidi nella maggioranza hanno poi reso più critica la situazione.

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