Fondi Ue, la Sicilia supera l'esame di Bruxelles - QdS

Fondi Ue, la Sicilia supera l’esame di Bruxelles

Fondi Ue, la Sicilia supera l’esame di Bruxelles

giovedì 03 Gennaio 2019

Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: “Traguardo raggiunto e superato di oltre 21,3 mln di euro”. Già nei giorni scorsi il ministro Barbara Lezzi aveva rivolto il suo apprezzamento alla Regione siciliana per l’accelerazione della spesa

PALERMO – Traguardo raggiunto e superato di oltre 21,3 milioni di euro. La Regione Siciliana è riuscita a passare l’esame con Bruxelles anche per le risorse comunitarie – assegnate all’Isola dall’Ue per il periodo 2014/2020 – relative al Fondo sociale europeo (Fse), che si occupa di istruzione e formazione professionale.
 
Il target di spesa fissato a fine 2018 era di 96,7 milioni di euro. Si partiva, a dicembre del 2017, da 32,9 milioni di euro. Il dato definitivo è più che positivo vista una certificazione finale di 118 milioni di euro (quindi con una spesa nell’anno appena trascorso di oltre 85 milioni di euro).
 
Come è noto, anche sul Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale – con il quale vengono finanziate infrastrutture e concessi aiuti alle imprese – il governo Musumeci è stato promosso ieri l’altro con una spesa complessiva di 719 milioni di euro (dato finale al 31 dicembre), maggiore di oltre 44 milioni di euro rispetto al limite minimo imposto di 674,6 milioni di euro.
 
Un risultato insperato, visto che alla fine del 2017, a tre anni dall’avvio della programmazione, erano stati certificati appena 6,3 milioni di euro.
 
Una corsa contro il tempo quindi quella che il governo regionale, insediatosi nel dicembre del 2017, ha dovuto fare negli ultimi dodici mesi.
 
“Un risultato ottimo – evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci – visto il livello bassissimo di utilizzo delle risorse su alcuni Programmi in quel momento. Un obiettivo reso possibile da un grande lavoro di squadra politico e burocratico e da una sinergica collaborazione istituzionale con il ministero per il Sud”.
 
Buone notizie anche dal Programma di sviluppo rurale – destinato alle aziende agricole – con un superamento di oltre 185 milioni di euro rispetto al traguardo di 377 milioni di euro imposto da Bruxelles. La spesa raggiunta è infatti di 562,3 milioni di euro.
 
Anche nel Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, ampiamente raggiunto il target – fissato a livello centrale, trattandosi di un Programma nazionale – con 7,9 milioni di euro certificati.
 
A chiudere in positivo anche il Programma transfrontaliero Italia-Malta, del quale la Sicilia è Autorità di gestione. L’obiettivo imposto da Bruxelles, pena la restituzione delle somme, era di 945mila euro. Spesa raggiunta di 1,5 milioni di euro (+538mila euro).
 
“Sono veramente orgoglioso – aggiunge Musumeci – di essere il presidente di una Regione che sta iniziando a cambiare passo e che guarda al futuro con ottimismo e minore rassegnazione. Prima le risorse non venivano spese e ritornavano indietro, ora questo non avviene più. Ovviamente è solo il punto di partenza, perché dobbiamo puntare a migliorare la qualità della spesa, modificando quella parte della programmazione, che non abbiamo fatto noi, per adeguarla alle esigenze del territorio. Voglio rivolgere nuovamente un ringraziamento a tutti gli assessori, in particolare a quelli all’Istruzione Roberto Lagalla e all’Agricoltura Edy Bandiera, che erano direttamente responsabili di alcuni Programmi, e un plauso ai dirigenti generali coinvolti e a tutti i loro collaboratori, che hanno dato il massimo per il raggiungimento dell’obiettivo, sacrificando, in alcuni casi, anche i propri affetti familiari”.
 
“Sui fondi europei quando a giugno mi sono insediata ho trovato una situazione disastrosa. Entro la fine del 2018, cioè ieri, dovevamo rendicontare all’Europa per il periodo 2014-2020 oltre quattro miliardi. Risorse che se non fossero state rendicontate avremmo perso. I fondi europei di sviluppo regionale sono stati tutti spesi, abbiamo rendicontato tutto e non perderemo nemmeno un euro”. Così il ministro per il Sud Barbara Lezzi nel corso di una diretta Facebook.
 
“
Ci sarà una piccola perdita che nel totale ammonta allo 0,5% relativa a un programma nazionale di inclusione che cercheremo di recuperare, si tratta di poco più di 20 milioni di euro ma qui in ballo c’erano diversi miliardi. Sono molto orgogliosa del lavoro fatto, ringrazio l’Agenzia per la Coesione arrivato quest’anno e che ha fatto un lavoro enorme.
Ringrazio anche tutti i presidenti di Regione e in particolare quello della Regione Siciliana, Musumeci, perché ha ereditato una programmazione disastrosa da parte del Pd di Crocetta e quindi il suo compito era particolarmente difficile. Questo risultato non solo non ci fa perdere risorse, ma mi da quella spinta in più per portare avanti il negoziato con l’Europa sulla nuova programmazione dei Fondi Europei”.
 
Infine, in merito alle parole espresse da Sunseri e Corrao del M5s (leggi articolo a fondo pagina, ndr), arriva la replica piccata di Diventerà Bellissima, il movimento del Presidente della Regione: “Corrao e Sunseri facciano una telefonatina al ministro Barbara Lezzi, che sulla certificazione delle risorse Ue ha detto l’esatto contrario di quanto riferito nella loro nota congiunta. “Se fossero onesti intellettualmente, i grillini dovrebbero riconoscere che senza la spesa aggiuntiva fatta negli ultimi 12 mesi l’obiettivo certificazione non si sarebbe mai raggiunto. E non sono ancora stati computati tutti i decreti di finanziamento per le aziende registrati a dicembre dalla Corte dei Conti. Ma perché, per una volta, non provano a essere contenti di un risultato raggiunto dalla Sicilia? Proprio non ci riescono, è più forte di loro”.
 

 
Il M5S confuta i dati: “Altro che successo, è tutto un bluff
Continua la stagione di certificare roba vecchia”
 
PALERMO – “Il governo Musumeci si mostra in perfetta continuità con quello di Crocetta anche sui proclami in tema di fondi europei. L’ennesimo bluff? L’aver spacciato come obbiettivo raggiunto una spesa certificata di 713 milioni di euro senza essere passati dai target intermedi e inserendo grandi opere già esistenti. Un trucco da vecchia politica, morale non un centesimo per lo sviluppo dell’Isola”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Sunseri, componente della Commissione Bilancio a proposito dell’annunciata raggiunta certificazione da parte del presidente Musumeci dei fondi comunitari (Fesr) spesi nel 2018.
Da Bruxelles interviene anche l’eurodeputato M5S Ignazio Corrao: “Forse più che Nello Musumeci – spiega Corrao – il presidente della Sicilia dovrebbe chiamarsi ConfusioNello Musumeci. Festeggiare per aver certificato roba vecchia e avere aggirato i target intermedi è frutto o di incompetenza o di dolo”.
“Da premettere – spiegano Sunseri e Corrao – che il target N+3 complessivo è pari a € 719.586.369,00 non € 713.762.055,10. Inoltre il presidente ribadisce che fino ad un anno fa sembrava un sogno impossibile ed era fortissimo il rischio di perdere risorse e doverne restituire altre. Vorremmo ricordare a Musumeci che questa situazione era così anche soli due mesi fa. Infatti a ottobre la Regione Siciliana registrava una spesa certificata pari a circa 6 milioni di euro, tanto quanto un anno fa. E forse più. In pratica in meno di due mesi i superdirigenti hanno certificato spesa per circa 707 milioni di Euro, recuperando tre anni di lavoro. Un vero e proprio miracolo, verrebbe da dire. Questo fatto dimostra come la gestione della spesa, sia solo un bluff e non produca nulla di nuovo e opportunità di crescita per l’economia siciliana. Non è comprensibile come in Sicilia questi uffici regionali, al di là del colore politico e del governo, riescano a certificare spesa solo negli ultimi giorni disponibili e/o in concomitanza di scadenze relative a disimpegni, sospensioni, perdite di risorse, per di più con una forte dotazione di risorse umane previste dall’attuale Assistenza Tecnica, operativa da più di un anno. Stesso bluff riguarda l’annuncio dei 713 milioni di euro di fondi comunitari Fesr. Il governatore affida la notizia al suo profilo Facebook, celebrando il momento come quello in cui ‘la Sicilia dimostra di essere tornata all’altezza delle grandi regioni italiane’.
Non si conoscono al momento i dati nel dettaglio di tutti i dipartimenti, anche se la fetta più consistente, più della metà del totale, è rappresentata dal settore infrastrutture dove sono stati certificati circa 460 milioni di euro.
Le due opere più importanti – che incidono da sole per 435 milioni – sono la tratta B del passante ferroviario di Palermo e il secondo tratto della Caltanissetta-Agrigento, da Canicattì al capoluogo nisseno, nonostante i lavori siano al momento fermi a causa dei problemi finanziari della ditta incaricata, la Cmc di Ravenna, in concordato preventivo. A questi si aggiungono alcuni progetti di edilizia popolare.
La stagione di certificare roba vecchia, come faceva Crocetta – concludono Sunseri e Corrao – evidentemente non è mai tramontata”.

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