Brutti e cattivi? - QdS

Brutti e cattivi?

Pino Grimaldi

Brutti e cattivi?

sabato 02 Febbraio 2019
E’ difficile capire come possano essere felici certi paesi dove non avviene nulla e tutto è previsto, scontato, noioso, annichilente.
E non ci si capacita nel pensare che il meraviglioso esempio che noi italiani offriamo con il nostro “diversismo” quotidiano in ogni atto di governi, sindacati e via di seguito non venga preso ad esempio da altri paesi. Forse non siamo creduti o pensano che non facciamo sul serio.
 
Certo, sembra loro difficile questo allineamento sociopolitico che pur con tutti gli elementi in perfetta asincronia riesce a dare sempre lo stesso spettacolo, con gli italiani certi di nessuna sorpresa a dormir tranquilli.
Tanto, lavoro ce n’è poco,controlli men che meno, festività e giornate di memorie varie a iosa, liberi e giocondi si va per le strade della vita fin che morte non colga. Ma da fastidio non essere ammirati ed a volte anche criticati.
 
Per dirne qualcuna. Qual é quel paese nel quale vi è un contratto di governo, 500 e più pagine, in cui è tutto scritto, concordato – bibbia quasi – sul quale i convenuti hanno giurato talché non vi possono essere sorprese: non esiste e dicono che è assurdo ed antidemocratico.
 
O altri che hanno ciascun ministro a farsi gli affari propri ed agire come una monade: nessuno.
Ove si possa mandare in galera per 15 anni un ministro degli Interni accusato addirittura di sequestro di persona: non esiste.
O magistrati su uno stesso caso a dare – secondo da dove vivano- pareri e sentenze diverse facilitando l’afflato nel popolo per le grandi risate: inesistente. Ministro della Difesa (prima era della guerra, ma non faceva ridere) che decide ritirare forze armate da un paese ove si trovano a fare operazione di pace e fare la sorpresa al ministro degli Esteri che non sapendo nulla, ma proprio nulla, rimane esterrefatto dalla buona educazione della collega che non ha voluto disturbarlo.
 
O chi, con il paese in recessione tecnica, è talmente buontempone da dire che abbiamo iniziato una fase di boom economico perché è già partito (si ignora la stazione) il reddito di cittadinanza che di certo darà 9 euro ciascuno, ma potrebbero essere 780 e far si che finalmente si possa vivacchiare e con un po’ di nero vivere senza rotture varie e così tutti allegri con o senza Tav, immigrati in alto e basso mare, criminali politici all’estero che così non ci costano un soldo. Non esiste.
 
Tutto ciò, non apprezzato, porta a pensare più ad un complotto che all’impossibilità, perché barbari (forse), di capire quanto siamo simpatici, allegroni, scampagnanti e buontemponi.
E qui il dilemma è bifronte (da noi non si dice cornuto per non offendere chi lo è): sono gli altri brutti e cattivi o siamo noi che, anticipando i tempi, ci comportiamo quasi come i marziani che andremo ad incontrare nella colonizzazione di quel pianeta dove, pare, non ci sono cambiamenti climatici, dando ragione a Trump che, anticipando i tempi, ne fa una questione di Stato?
Vexata quaestio. Ma ora è la candelora e dell’inverno – in sensu latu – siamo fora.

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