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Messina – I sindaci alzano la voce sull’autostrada A18 e sui numerosi pericoli

Massimo Mobilia

Messina – I sindaci alzano la voce sull’autostrada A18 e sui numerosi pericoli

mercoledì 20 Febbraio 2019

Il Cas ha promesso di inviare ai Comuni un dossier completo sullo stato dei lavori da effettuare. A preoccupare è soprattutto il tratto compreso fra Taormina e la Città dello Stretto

MESSINA – Dell’inaccettabile condizione di pericolosità dell’autostrada A18, in particolare nel tratto che va da Taormina a Messina, si è discusso in Consiglio comunale a Taormina e se ne tornerà a discutere, dopo che i sindaci del comprensorio – con in testa il taorminese Mario Bolognari – hanno incontrato i vertici del Cas per denunciarne lo stato ed esprimere preoccupazione sul quadro dei lavori con l’avvicinarsi della stagione turistica.
 
Le manutenzioni su carreggiate e gallerie previste tra Taormina e Giardini Naxos, infatti, non sono ancora concluse, nonostante la lunga chiusura del tratto tra ottobre e dicembre, e altre più brevi, che hanno congestionato la viabilità sulla Statale 114, determinando lunghe code. Disagi che si sommano alla persistente mancanza di sicurezza su tutta la A18, soprattutto in prossimità della frana di Letojanni e più in generale lungo tutto il manto stradale, tanto da aver fatto registrare 617 incidenti solo nel 2018, alcuni dei quali mortali.
 
 
Nel ricevere i sindaci di Taormina, Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola, il Consorzio autostrade siciliane ha promesso che invierà a ognuno un dossier completo sullo stato dei lavori, ma è molto probabile che le principali gare d’appalto in zona non verranno assegnate prima dell’estate.
 
Decenni di lassismo amministrativo a tutti i livelli hanno fatto emergere adesso una situazione insostenibile, ma sembrerebbe che gli ultimi ritardi siano da ricercare al ministero dei Trasporti, come ultimamente denunciato dall’assessore regionale alle Insfrastrutture, Marco Falcone. L’appalto più grande da 24,3 milioni di euro per rifare l’asfalto tra Messina e Giarre, ha dichiarato, “è bloccato al Provveditorato della opere pubbliche”. Organo funzionale al Governo nazionale, il Provveditorato ha subito dei recenti cambi al vertice che hanno fatto passare tempo, ma dovrebbe riunirsi il 26 febbraio proprio per dare il benestare su questo lotto di lavori già approvati a livello regionale.
 
L’assessore Falcone ha però rincarato la dose parlando di vero e proprio “ostacolo al rilancio delle opere pubbliche in Sicilia” perché, nonostante il rinnovato impegno del Cas a mandare in gara i lavori, si attende l’ok ministeriale anche per la pavimentazione della A20 (22 milioni), per i bypass autostradali (6 milioni), per la nuova messaggistica a pannelli anche lungo la A18 (9 milioni), e infine il famigerato progetto per eliminare la frana di Letojanni (20 milioni).
 
Dopo l’evento franoso di ottobre 2015, lo ricordiamo, quel tratto di autostrada si è ridotto a un’unica carreggiata, ma per risolvere il problema sono già stati cambiati cinque progetti, con costi lievitati dagli iniziali 9 milioni agli attuali 16 milioni, più 4 a carico della Protezione civile regionale, passando per gli illeciti denunciati dal Tribunale di Messina lo scorso anno che sarebbero stati compiuti dai precedenti vertici del Cas.
 
I costi in questo caso sono lievitati perché, anche secondo il parere del Provveditorato, oltre a creare delle gallerie artificiali sul movimento franoso, sarà necessario rafforzare il consolidamento a monte. L’ultima parola spetta adesso alla Direzione generale delle concessioni autostradali presso il ministero dei Trasporti, prima che la Regione possa bandire l’opera. Quanto denunciato dall’assessore Falcone è rimbalzato di recente anche a Palazzo Madama, dove la senatrice Urania Papatheu (FI) ha posto un’interrogazione al ministro Danilo Toninelli per capire se, alla luce dei progetti presentati, “intenda prendere atto della drammatica condizione in cui versa l’autostrada A18 Messina-Catania, al fine di supportare l’azione della Regione Siciliana con un piano straordinario”.
 
Una risposta attesa anche dai circa 30 milioni di automobilisti che transitano ogni anno su questa arteria e che, vista l’altissima vocazione turistica del territorio, è di fondamentale importanza per la viabilità della Sicilia orientale.

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