Cpi e Ispettorati del lavoro, il rilancio parte dalla riorganizzazione - QdS

Cpi e Ispettorati del lavoro, il rilancio parte dalla riorganizzazione

Michele Giuliano

Cpi e Ispettorati del lavoro, il rilancio parte dalla riorganizzazione

martedì 26 Marzo 2019

Lavoratori in stato di agitazione, sindacati chiedono che svolgano solo le mansioni per cui sono stati assunti. L’auspicio è che il governo regionale dia una accelerata al processo di riclassificazione

PALERMO – Per continuare a lavorare con dignità e competenza, è necessario aggiornarsi. L’esperienza, la serietà, che sono alla base, non bastano se non si accompagnano alla preparazione.
 
Proprio per la voglia di continuare a fare il proprio lavoro al meglio, i lavoratori dei Centri per l’impiego e ispettorati del lavoro di categoria A e B sono in stato agitazione.
 
Con l’appoggio dei sindacati, come l’Ugl di Siracusa, che ha fatto presente all’amministrazione regionale e alla politica regionale, come questi dipendenti da oltre 20 anni servono l’amministrazione regionale, svolgendo mansioni superiori a quelle per cui sono stati assunti, ed è “quindi – si legge nel comunicato – arrivato il momento che le si venga dato un giusto riconoscimento per aver sopperito alle carenze organiche, e non è giusto che possano entrare altre figure con delle selezioni di profili esterni”. In tal caso, infatti, sarebbe assurdo che con dipendenti che da 20 anni svolgono questo tipo di mansioni non si proceda alla loro riqualificazione.
 
La Fna/Ugl Sicilia e la stessa segreteria provinciale di federazione conferma che tale situazione di disagio è mortificante per migliaia di colleghi del comparto, perché non vengono attuati meccanismi legali che permettano la riclassificazione o anche la possibilità di partecipare ai concorsi interni. Pertanto, è arrivato il momento di correre a difendere la propria posizione.
 
Il Cobas-Codir, sindacato maggiormente rappresentativo della Regione siciliana, ha proclamato lo stato di agitazione del personale che, in assenza di ordini di servizio dettagliati, si atterrà scrupolosamente alle mansioni proprie della categoria di appartenenza.
 
Già da alcuni giorni, diversi lavoratori soprattutto di categoria A e B avevano accolto l’invito fatto da tempo dal sindacato ad attenersi scrupolosamente alle mansioni proprie della categoria di appartenenza. Una misura necessaria per sensibilizzare il governo regionale ad accelerare il più possibile il riconoscimento del ruolo e delle mansioni effettivamente svolte dal personale attraverso un processo di riclassificazione che interesserà tutti i 12mila dipendenti regionali. Questa decisione ovviamente rischia di rallentare il funzionamento di tutta la macchina amministrativa e – in questo particolare momento – potrà avere ricadute sulle misure di welfare varate dal governo nazionale in materia di reddito di cittadinanza.
 
“Per questo motivo – si legge in una nota diffusa dal sindacato Cobas/Codir – auspichiamo che il governo regionale dia un’accelerata al processo di riclassificazione previsto dal contratto collettivo regionale di lavoro firmato il 28 febbraio scorso e che è in attesa dell’approvazione della Corte dei Conti”.
 
Allo stesso tempo, i sindacati hanno richiesto ai giudici contabili di guardare con un occhio particolare all’esame del documento contrattuale ricevuto dalla Regione, in quanto si inserisce in un momento particolare della storia dell’Amministrazione regionale, che ha bisogno di un serio rilancio che parta proprio dalla riorganizzazione del personale, consentendo di potere dare ai cittadini servizi efficienti ed efficaci, utilizzando nel modo migliore possibile il personale in servizio.
 
“Inoltre – conclude la nota del sindacato – si invita l’Amministrazione regionale, in un momento di grande difficoltà economica che attraversano anche i lavoratori regionali – a fare le opportune verifiche per velocizzare tutte le procedure di pagamento del salario accessorio dovuto al personale e maturato da tempo”.

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