Incarichi extra: bottino da 2,5 milioni di euro - QdS

Incarichi extra: bottino da 2,5 milioni di euro

Michele Giuliano

Incarichi extra: bottino da 2,5 milioni di euro

sabato 20 Marzo 2010

Enti locali. Stipendi “ingrassati” da altre competenze.
Trasparenza. L’elenco dei dati comunicati dalle amministrazioni è stato trasmesso all’Anagrafe delle prestazioni e pubblicato sul sito internet del ministero per la Pa e l’Innovazione.
Il primato ad Agrigento. Lo scettro della spesa più alta è dell’agrigentino, dove la Provincia ha dato l’assenso per 346 incombenze per un totale di oltre mezzo milione di euro.

PALERMO – Scorrendo l’elenco delle attività esterne affidate ai dipendenti degli enti locali (i dati sono pubblicati sul sito web del ministero della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione), si scopre che le Province regionali siciliane hanno conferito ben 578 incarichi, per un totale di 1,185 mln €.
Se si considerano anche gli incarichi affidati dai Comuni, di cui ci siamo occupati nella puntata precedente, si raggiunge la considerevole somma di 2,5 mln €: denaro che si disperde in consulenze, collaudi e direzioni lavori, docenze, ruoli all’interno dei consigli di amministrazione e chi più ne ha più ne metta. Lo scettro della spesa più alta spetta alla Provincia di Agrigento, che ha autorizzato incarichi per oltre 500 mila €.
 
Neanche le Province regionali siciliane hanno tirato indietro il “braccino” di fronte alla possibilità di foraggiare i propri dipendenti comunali, quelli comunque che fanno parte della stretta cerchia dei fedelissimi. E così sono volati incarichi conferiti a go-go per le più svariate attività: chi per ricoprire ruoli all’interno di consigli d’amministrazioni, chi invece per collaudi tecnici o direzione di lavori, chi ancora, invece, per docenze o consulenze tecniche.
Questo quanto si evince dall’elenco degli incarichi conferiti dalle Province e comunicato dalle stesse amministrazioni all’Anagrafe delle prestazioni del ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione – quello del ministro Renato Brunetta – ai sensi dell’articolo 53 del Decreto legislativo 165/01, per quel che concerne l’anno 2007.
In generale, scorrendo l’elenco, si può notare un virtuosismo diffuso delle Province nell’affidamento degli incarichi. Ma questo trend si ferma quando si arriva dalle parti della Sicilia, perché qui sembra non badarsi a spese. Ben 578 gli incarichi che sono stati elargiti ai dipendenti per un totale di un milione e 185 mila 151,79 euro spesi effettivamente, cioè vale a dire di importo già erogato. Solo per rendere l’idea della cifra mastodontica spesa dalle Province in Sicilia basti citare il fatto che in tutta Italia sono stati spesi 9 milioni e 343 mila 122,25 euro. In pratica la Sicilia da sola ha speso il 12,6 per cento del totale italiano in incarichi. Sommati questi soldi a quelli che sono stati spesi dai Comuni (di cui si è parlato in una precedente inchiesta sul nostro Quotidiano, ndr), si arriva alla cifra di oltre 2 milioni e mezzo di euro elargiti a questo o a quel dipendente.
C’è comunque da sottolineare che per le Province siciliane si riscontra un’evidente anomalia. Anzitutto figurano in elenco solo otto Enti: non c’è traccia di quella di Trapani che evidentemente non ha fatto ricorso ad alcun incarico esterno nel 2007. Ma a risaltare di più è il fatto che il milione e 200 mila euro spesi sono stati per lo più elargiti da due sole Province: quella di Catania e quella di Agrigento, che insieme arrivano a oltre 900 mila euro. Quindi le “briciole” si devono dividere per tutte le altre cinque Province: Enna, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Messina e Palermo hanno quindi speso in tutto neanche 200 mila euro.
Lo “scettro” della spesa più alta spetta ad Agrigento, che ha speso 532 mila 228,36 euro per l’esattezza. Nel calderone figura di tutto: consigli di amministrazione, docenze, direzioni di lavori, consulenze tecniche solo per citare gli incarichi più ricorrenti. A spiccare però nell’infinito elenco di ben 346 incarichi ce n’è uno inserito alla voce “altre tipologie” e quindi non ben specificato, per un totale di 105 mila euro. Da annoverare tra i compensi più ricchi, ma molto ben distante dal caso precedente, un altro dipendente a cui invece sono stati elargiti 20 mila euro per “commissioni”.
Passiamo invece adesso alla Provincia regionale di Catania: qui sono stati spesi 407 mila euro e qualche spicciolo per un totale di 83 incarichi. Appare quindi evidente che rispetto ad Agrigento gli incarichi conferiti sono stati più sostanziosi e meno “polverizzati”. Qui un solo dipendente ha ricevuto ricchi e svariati incarichi: direttore e coordinatore di lavori, docente, consulente tecnico e non meglio specificati compiti inseriti in “altre tipologie”. Ben sei che, sommati, arrivano alla stratosferica cifra di 254 mila e 435 mila euro. A debita distanza il secondo classificato che si “accontenta” di un incarico da 15 mila euro.

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