In particolare, grazie all’iniziativa dell’attuale ministro, Renato Brunetta, questa modalità di verifica contribuisce, certamente, a quantificare il grado di impegno dei pubblici dipendenti rivolto a raggiungere il buon funzionamento della macchina amministrativa, ed ha contribuito all’aumento del tasso di fiducia dei Cittadini alle Istituzioni.
Nelle diverse macro aree del Paese le assenze per malattia registrano variazioni percentuali comprese tra il –2,8% delle Regioni del Mezzogiorno ed il +6,7% di quelle del Nord Est.
I dati sono disponibili e verificabili sul sito istituzionale del Ministero www.innovazionepa.it. Nella rilevazione delle assenze dei dipendenti pubblici il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ha posto in risalto gli episodi di assenteismo emersi da controlli ed indagini, a cui le agenzie di stampa hanno rivolto specifica attenzione.
Lo stesso rapporto cita il caso del Comune di Barcellona (Me), dove, il 26 Aprile 2009, a seguito di un controllo della Guardia di Finanza, sei dipendenti risultavano ingiustificatamente assenti, il Ministero rimarca come, recentemente, siano stati rinviati a giudizio.
In particolare, si registra una diminuzione delle assenze per malattia all’Asl di Caltanissetta – 17,2%, all’Azienda Ospedaliera Piemonte –12,3%, all’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia – 10%, all’Asp 8 – Azienda sanitaria provinciale di Siracusa – 6,1%, all’Asl di Agrigento – 6%, invece, si palesano degli evidenti aumenti dei tassi percentuali all’Azienda ospedaliera S.Giovanni di Dio + 3,9%, all’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione Garibaldi, S.Luigi-S.Currò + 4,3%, all’Asl di Trapani + 5,4%, all’Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna + 40,3%.
Le fasce orarie sono parte del contenuto di una Circolare, del Novembre 2009, emanata, dall’allora assessorato regionale alla Presidenza, con oggetto “Assenze dal servizio per malattia – obblighi per i dipendenti”.
Tale provvedimento regionale, che ha assicurato agli impiegati regionali delle fasce orarie per la reperibilità piuttosto agevoli, nasceva, in realtà, per evitare possibili distorsioni che avrebbero potuto indurre ad un uso opportunistico delle assenze per malattia, ed al conseguente diritto alla retribuzione per la giornata lavorativa non effettuata.
Nella Circolare si ricorda ai dipendenti regionali che in caso di assenza dal servizio per malattia il dipendente deve ottemperare a tre obblighi, ed in particolare: comunicare tempestivamente lo stato di malattia; produrre la relativa certificazione, idonea ad accertare la sussistenza della malattia; garantire la reperibilità al proprio domicilio, anche provvisorio, al fine di consentire l’effettuazione delle visite fiscali richieste dall’Amministrazione per accertare la sussistenza della malattia.
Su tale delicata questione riportavamo nel Quotidiano di Sicilia del 24 Febbraio scorso alcune dichiarazioni dell’attuale assessore alle Autonomie locali ed alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici, la quale preannunciava l’emanazione di una direttiva, che avrebbe dovuto uniformare le fasce di reperibilità per malattia dei dipendenti regionali siciliani dalle attuali quattro ore alle più opportune sette ore.
Per dovere di cronaca è opportuno ribadire che ad Aprile 2010 nessuna disposizione regionale in merito risulta pubblicata nel sito dell’assessorato.
È giusto ribadire, dopo averlo segnalato nelle pagine del QdS, come appaia iniqua la previsione regionale, che mantiene costante la condizione privilegiata dei dipendenti regionali, rendendo lo strumento dell’Autonomia un mero grimaldello utilizzato volta per volta per scardinare norme nazionali virtuose e finalizzate all’efficacia e all’efficienza nella pubblica amministrazione.