Tra le spiagge di Santa Rosalia e Molara borghi nel degrado e nessun intervento - QdS

Tra le spiagge di Santa Rosalia e Molara borghi nel degrado e nessun intervento

Riccardo Lupo

Tra le spiagge di Santa Rosalia e Molara borghi nel degrado e nessun intervento

venerdì 16 Aprile 2010

Ambiente. Litorali abbandonati in provincia di Palermo.
Paesaggio devastato. Scenari un tempo incantevoli sono ormai teatro di ripetute azioni vandaliche. I turisti stanno alla larga dagli scogli che sono diventati ormai impraticabili.
Recupero tardivo. Le tre amministrazioni che si sono avvicendate non hanno eseguito i necessari lavori di ripristino. Diverse le promesse in campagna elettorale, ma niente fatti.

TRABIA (PA) – Avevano promesso che nelle aree di Santa Rosalia e della Molara si doveva partire al più presto con i lavori di risanamento. Massima urgenza si era detto, visto l’alto rischio sicurezza. Invece no, sono passati altri cinque anni e tutto è lì fermo in attesa che, come si suol dire, la manna caschi dal cielo.
Il nostro viaggio parte da qui, da uno dei borghi più belli. Un tempo questa zona – racconta un pescatore – era la più bella del paese: “Tutti venivano qua a passare il pomeriggio o le serate”. Alla sera si andava a passeggiare a Santa Rosalia al chiarore di luna, oppure di giorno si andava nella piccolissima spiaggia della Molara o magari si andava a fare un tuffo dagli scogli di Santa Rosalia, proprio sotto la famosa e bellissima cappella costruita per mano di devotissimi pescatori.
Oggi tutto è finito. Nessuno viene più in questi luoghi. Il degrado e il rischio è talmente alto che nemmeno i paesani hanno voglia di venirci. Solo i vandali sono assidui frequentatori, e se ne vedono i risultati.
Ma facciamo il punto della situazione. Ad oggi nessun progetto è stato presentato per il ripristino delle aree e nemmeno la manutenzione ordinaria è stata fatta da 15 anni a questa parte. Il degrado è iniziato con la caduta della ringhiera parapetto e dei muretti decorati con le pietre di mare, per poi finire con i dipinti – realizzati dai pescatori locali – mai restaurati e, in alcuni casi deturpati da scritte volgari, per mano di qualche vandalo.
Addirittura nel passaggio pedonale –  eroso dalla furia delle acque – che porta nella piccola spiaggia della Molara, possiamo trovare cavi elettrici scoperti e un palo dell’illuminazione pubblica caduto in acqua. Naturalmente quasi tutta l’area è al buio.
C’è da aggiungere che in questi luoghi non viene rispettata nessuna legge in materia di sicurezza, nemmeno quelli dettati dal D. Lgs 81/2008 (ex 626/94). Persino i netturbini hanno difficoltà di agire in quei luoghi ormai insicuri da tutti i punti di vista: basta una svista e l’automezzo potrebbe finire in mare. Anche in questi luoghi sono piovuti, negli anni, tanti soldi pubblici. Tanti cantieri sono stati aperti e poi nessuno si è occupato della cura degli stessi con l’aggravante che oggi dovranno essere spesi altri soldi, pagati dai cittadini attraverso le tasse, per ripristinare il tutto.
Ci si chiede il perché di tutto questo. Perché sinora non si è intervenuti per ripristinare i luoghi più belli del paese? Cartacce, bottiglie vuote, piatti e bicchieri di plastica dominano il paesaggio bellissimo, un tempo meta di turisti. Persino la principessa di Trabia, affascinata dal posto, donò per sua volontà alla popolazione di Trabia una fontanella. Oggi quella fontanella, da cui non sgorga più nemmeno una goccia d’acqua, è circondata da erbacce e da immondizia. Da 15 anni a questa parte sono passati tre sindaci e si sono alternati tre Consigli comunali e tutti, dai balconi durante le campagne elettorali, avevano promesso interventi per il risanamento dei luoghi di Santa Rosalia e della Molara. L’attuale sindaco, il Salvatore Piazza, eletto nel maggio del 2005, aveva promesso di ripristinare questi luoghi e di riportare Santa Rosalia come un tempo. Parlava di creare dei percorsi, degli itinerari turistici che portassero dal paese fino a Santa Rosalia e alla Molara, passando dalla spiaggia del Pescatore, un posto poco frequentato, anzi pochissimo, per via dell’accesso difficoltoso e per via dell’immondizia che risiede sulla spiaggia e che nessuno va a togliere.
Il mare antistante a questa spiaggia da alcuni anni a questa parte è tornato ad essere balneabile per via dell’eliminazione della condotta fognaria che per lungo tempo scaricava le acque sporche proprio in quel tratto. Se andiamo a leggere il programma elettorale del sindaco Piazza, scopriamo che anche il recupero del tratto costiero era tra le priorità.
Ma sono passati quasi cinque anni e tra pochi mesi si andrà a votare un nuovo sindaco. Nuove promesse in vista, quindi.
E stavolta speriamo siano mantenute. Altrimenti non rimane altro che sperare nella famosa “manna”, di cui abbiamo accennato prima, affinché caschi proprio su Trabia; diversamente, questo piccolo borgo marinaro sarà ricordato solo per aver inventato gli spaghetti, nel lontano 1154.
 


L’assessore Virone: “In attesa di un finanziamento regionale”
 
Sui problemi del borgo marinaro, risponde è l’assessore all’Igiene e alla Sanità, Carmelo Virone.
Assessore, nel programma elettorale della vostra coalizione si parlava del ripristino delle aree turistiche e del recupero del tratto costiero. 
“Per il primo periodo non è stato possibile farlo data l’esiguità dei fondi comunali. Nonostante tutto il programma elettorale sarà rispettato”. 
Erano stati annunciati interventi urgenti a Santa Rosalia.
“Il bilancio non ci ha permesso di fare interventi di una certa entità, lì non c’è da mettere a posto solo la ringhiera o ripristinare qualche muretto…”
Avete qualche progetto più serio per quelle aree?
“Si, ultimamente abbiamo presentato alla Regione siciliana un progetto –approvato anche dalla Soprintendenza – che ci permetterà di recuperare l’intera area. Attendiamo il finanziamento da parte della Regione".
Non si potrebbe intanto ripulire l’area, senza grandi costi.
“Sì, questo lo faremo. Mi attiverò in tal senso, anche perché è il mio assessorato che si occupa dell’igiene e dell’ambiente. Mi dispiace però che tante volte i nostri operatori puliscono e qualcuno, dopo qualche minuto, butta per terra cartacce e bottiglie vuote. Mi attiverò per far mettere più cestini, cosi non avranno più scuse”.

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