Un nuovo albo degli operatori per la formazione professionale - QdS

Un nuovo albo degli operatori per la formazione professionale

Michele Giuliano

Un nuovo albo degli operatori per la formazione professionale

mercoledì 18 Agosto 2010

L’assessore al ramo Centorrino annuncia il nuovo provvedimento che i sindacati guardano con distacco. La Uil chiede come azione preliminare l’adozione del ruolo unico ad esaurimento

PALERMO – Maggiore ordine, maggiore controllo, maggiore salvaguardia del personale a tempo indeterminato. Queste le ambizioni dell’albo degli operatori della formazione professionale, così come proposto dall’assessore regionale al ramo Mario Centorrino.
 
Un albo in cui “confluiranno tutti i dipendenti degli enti di Formazione Professionale, con contratto a tempo indeterminato”. In particolare, come si legge nel punto 3 della proposta dell’assessore “il personale necessario alla realizzazione delle attività formative dovrà essere individuato tra i soggetti iscritti all’albo”. Ancora, novità di non poco conto, “il personale che risulterà in esubero potrà essere utilizzato nelle istituzioni scolastiche  (progetti a tempo pieno della scuola, centri di ascolto, supporto all’utenza, attività extra curriculari) e Universitarie, nei Servizi per l’Impiego, con modalità e procedure che saranno individuate con le parti sociali e le strutture interessate”.
 
Se, osserva  la UIL Sicilia, l’albo descritto, sarà chiuso, e al suo interno confluissero esclusivamente gli operatori con contratto a tempo indeterminato in servizio sino a tutto il 31/12/2008, come da accordo del 29/09/20009, con il loro corredo contrattuale e professionale (qualifica professionale, livello di inquadramento, curriculum vitae, costo lavoro) e si appostassero in bilancio risorse espressamente dedicate alla copertura del loro costo complessivo, con un conseguente controllo della spesa (a cui aggiungere soltanto gli incrementi derivanti dall’applicazione dei CCNL), tale prospettiva di lavoro riscontrerebbe il pieno consenso della Uil. “Perché  – dicono i responsabili del sindacato – avremmo trovato lo strumento di salvaguardia occupazionale e retributiva adatto a controbilanciare gli effetti negativi che la “convenzione” produrrebbe sul piano occupazionale.
 
L’adozione del “ruolo unico ad esaurimento” è condizione preliminare o contestuale indispensabile prima di intervenire con azioni di razionalizzazione del sistema. In tal modo, il “ruolo”, oltre a conferire dignità giuridica alle funzioni svolte dagli operatori – continua la Uil Sicilia –  è strumento attuativo effettivo della garanzia contenuta nell’art. 2  della legge regionale 25/93 che letteralmente afferma che “…è garantita la continuità lavorativa e riconosciuto il trattamento economico e normativo previsto dal contratto collettivo di lavoro di categoria..”.
L’articolo 2 della legge regionale 25/93, combinato con quello dell’art. 39 della legge regionale 23 dicembre 2002, n. 23, acquisisce quindi le caratteristiche di una norma  sostanziale rendendo le garanzie dei lavoratori della formazione professionali molto più vincolanti per l’Amministrazione Regionale. Conclude quindi la Uil Sicilia, “la richiamata norma è stata considerata di carattere meramente programmatorio, ma nessuno può pensare che la normativa sociale possa essere stata così stravolta da considerare programmatoria una norma che riguarda il rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro, non resta che intendere il precetto come vincolante per l’Amministrazione Regionale”.

L’approfondimento. Un albo già esistente ma con efficacia relativa
 
PALERMO – La formazione professionale in Sicilia è spesso argomento di discussione e confronto tra l’amministrazione regionale e i sindacati del ramo, con un continuo alternarsi di proposte e di controproposte per la gestione di un settore sempre più imponente e “costoso” per le casse della Regione siciliana, nel quale operano centinaia di Enti e che dà lavoro a parecchie migliaia di lavoratori, a tempo indeterminato e non, ormai da parecchi decenni. La proposta dell’Albo da parte dell’Assessore è quindi l’ennesima soluzione proposta per gestire al meglio milioni di euro da una parte e migliaia di operatori dall’altra.
In realtà, dicono dalla Uil Sicilia, l’albo degli operatori della formazione professionale esiste già ed è stato istituito quasi 25 anni fa, con decreto 135 del 14 marzo 1986, in applicazione all’art. 14 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24. Al decreto istitutivo sono state poi apportate nel corso degli anni successive modifiche ed integrazioni. In particolare, con il Decreto Assessoriale n. 26/97/II/FP del 8 settembre 1997, l’Assessore pro-tempore Carmelo Briguglio dispose la pubblicazione dell’Albo degli Operatori della Formazione Professionale in servizio a tempo indeterminato alla data del 30 settembre 1995. (mg)

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