Sentenza del Consiglio di Stato volto a tutelare il consumatore

CATANIA – Se fino ad oggi si poteva avere qualche chances per ottenere il risarcimento dei danni cagionati dalla P.A. solo ove si trattasse di danni patrimoniali, adesso anche il danno non patrimoniale procurato dall’operato della P.A. può costituire fonte di risarcimento.

È quanto ha di recente riconosciuto il Consiglio di Stato con una recente sentenza ( Cons. Stato sez. V sent. 28 maggio 2010 n.3397) con la quale ha chiarito che anche la Pubblica Amministrazione può essere chiamata a rispondere per il risarcimento del danno non patrimoniale cagionato al privato con provvedimenti amministrativi.

La novità introdotta dalla summenzionata pronuncia consiste nel prevedere che il danno non patrimoniale sia risarcibile non solo nei casi contemplati da apposita previsione normativa, secondo la prescrizione dell’art. 2059 c.c., sibbene anche in ipotesi di lesione di valori fondamentali della persona che siano tutelati dalle disposizioni immediatamente precettive della Carta Costituzionale.

Il Consiglio di Stato con tale pronuncia ha riconosciuto la possibilità del ristoro del danno in caso di lesione di valori costituzionali primari, non confinabili in un numero chiuso.
Attenzione, però, la possibilità di ottenere il predetto risarcimento trova, tuttavia, dei limiti nella serietà dell’offesa e nella gravità delle conseguenze che il danno produce nella sfera personale dell’individuo danneggiato.

Incombe, poi, sul danneggiato provare che la lesione del diritto costituzionalmente garantito  superi la soglia della nomale tollerabilità e che si siano verificate significative ripercussioni pregiudizievoli sotto il profilo del danno conseguenza.
Seppure tale prova sia ardua, ove il privato si trovi a nelle condizioni di poterla offrire potrà essere ristorato per i danni non patrimoniali cagionati dall’operato della P.A.

Giovanna Caruso
Collegio dei professionisti di Veroconsumo