Silenzio del Governo dopo le accuse di Lo Bello - QdS

Silenzio del Governo dopo le accuse di Lo Bello

Raffaella Pessina

Silenzio del Governo dopo le accuse di Lo Bello

martedì 12 Ottobre 2010

Dopo la sospensione per l’assemblea Osce, riprendono i lavori d’Aula. Ieri primo incontro del Pid che definisce Lombardo “trasformista”

PALERMO – Riprenderanno domani pomeriggio i lavori d’aula a Palazzo dei Normanni, dopo la lunga pausa dovuta alla riunione plenaria dell’Osce, che ha reso praticamente inagibile la sede del Parlamento siciliano.
Lunedì pomeriggio intanto al Teatro Zappalà di Palermo si è tenuta la prima riunione ufficiale dei Popolari per l’Italia di domani, il gruppo politico formato dagli scissionisti dell’Udc di Casini. Nel corso della riunione sono stati resi noti il programma e la linea politica del partito. Il coordinatore nazionale Saverio Romano ha ribadito “La volontà politica e l’impegno di un partito di centro, riferimento del popolarismo cattolico e a difesa dei valori della vita, della centralità della persona, del sostegno alla famiglia ed alla piccola e media impresa. Il partito politicamente si colloca nel centro destra contro il Governo Lombardo che è stato definito dagli ex Udc “trasformista”.
Intanto nubi minacciose si addensano sopra il panorama politico ed economico della Sicilia. Nella scorsa giunta di Governo, infatti il presidente Lombardo ha deliberato il blocco temporaneo della spesa ad eccezione degli stipendi, delle spese obbligatorie e delle spese derivanti da finanziamenti extra regionali. La decisione è stata presa alla luce dello stato in cui versa la finanza pubblica regionale e sulla base delle stime effettuate dagli uffici che evidenziano un probabile sforamento del patto di stabilità. Inoltre Raffaele Lombardo in risposta alle dichiarazioni rilasciate da vari esponenti politici vicini al ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha affermato che “Il ministro e quanti altri che dalle Alpi alle Piramidi celebrano le ‘magnifiche sorti e progressive’ di discariche, rigassificatori, pale eoliche e termovalorizzatori sappiano che non compete al Presidente della Regione siciliana firmare le relative autorizzazioni”.
Contro il governatore si è espresso l’esponente del ceppo Misto all’Ars Cateno De Luca, il quale ha dichiarato: “Lombardo tenterà di abolire le Provincie con una fantasiosa legge e manderà in dissesto tutti Comuni Siciliani decurtando i trasferimenti economici previsti dal Fondo delle Autonomie Locali e trattenendo quelle risorse già anticipate dalla Regione agli stessi Comuni per fronteggiare l’emergenza rifiuti causata dall’incapacità e dalla spregiudicatezza della mamma-Regione che ha partorito i 27 Ato Rifiuti durante il Governo Capodicasa”.
De Luca prosegue suggerendo a Lombardo di abolire direttamente l’Ars invece di bloccare la spesa cancellando gli effetti della tanto decantata finanziaria delle grandi riforme voluta dal Pd, “ripristinando così l’epoca dei Monarchi illuminati legittimati anche a contrarre pseudo-mutui per far fronte ad esigenze di cassa e non per investimenti, come quello di ottocentocinquantamilioni di euro che Lombardo sta accendendo per mascherare il dissesto finanziario”.
 
Infine Salvino Caputo presidente della commissione Parlamentare Attività Produttive dell’Ars ,e componente la Commissione regionale Antimafia che ha chiesto al presidente dell’Antimafia regionale Calogero Speziale di convocare una seduta congiunta dei due organismi parlamentari e di instituire una Commissione parlamentare di Indagine per acquisire tutte le autorizzazioni rilasciate dagli uffici regionali nel settore energetico, ma anche di quelle non ancora esaminate o negate. “In un settore produttivo all’interno del quale – ha denunziato Caputo – da sempre si annidano gli interessi di faccendieri o di mafiosi, ma dove esistono anche richieste avanzate dalla sana imprenditoria siciliana, è  necessario avviare una serrata indagine per valutare i comportamenti di alcuni uffici dell’Amministrazione regionale, che non possono e devono essere lasciate alla libera discrezionalità”. Le accuse di Lo Bello, sono circostanziate e stranizza il silenzio del Governo regionale, che ha volte ha dimostrato di sventolare lo spauracchio di cosa nostra per adottare scelte in assoluta libertà”.

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