Un Natale all’insegna dell’austerità, meno regali ma non si rinuncia al cibo - QdS

Un Natale all’insegna dell’austerità, meno regali ma non si rinuncia al cibo

Un Natale all’insegna dell’austerità, meno regali ma non si rinuncia al cibo

giovedì 23 Dicembre 2010

Coldiretti e Adiconsum fanno le previsioni riguardo alle spese in vista delle prossime festività tra pranzi e cenoni. Il 62% spenderà la stessa cifra dell’anno scorso, il 17% di più, mentre il 21% ridurrà gli acquisti

Gli italiani spenderanno 2,8 miliardi di euro per pranzi, cenoni di Natale, Vigilia e Santo Stefano con un aumento dello 0,3 per cento rispetto allo scorso anno. è quanto emerge da una analisi della Coldiretti presentata in occasione dell’iniziativa “Il Natale sulle tavole degli italiani” al mercato di campagna a Roma, nell’ultimo weekend di shopping prima delle feste.
Si tratta della conferma che gli italiani – sottolinea la Coldiretti – non intendono rinunciare all’appuntamento piu’ tradizionale dell’anno che oltre il 90 per cento trascorre in famiglia. In particolare quasi due italiani su tre (62 per cento) spenderanno la stessa cifra dello scorso anno, ma c’e’ anche un 17 per cento che prevede di spendere di più mentre un 21 per cento conterrà gli acquisti, sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2010” di Deloitte. Si conferma la vittoria dei piatti più tradizionali rispetto alle mode esterofile con meno ostriche, salmone e champagne e – precisa la Coldiretti – più bollito, cappelletti in brodo, pizze rustiche.
Immancabili su tutte le tavole degli italiani sono – sostiene la Coldiretti – il panettone o il pandoro secondo le preferenze e lo spumante italiano. Si stima che durante le feste saranno consumati in Italia cento milioni di panettoni e 80 milioni di bottiglie di spumante che, scelto nel 98 per cento dei brindisi, batte nettamente lo champagne.
Ad incidere di più sulla spesa del pranzo di Natale è – sottolinea la Coldiretti – la carne da utilizzare come secondo ed anche per la preparazione del brodo con ben il 25 per cento che precede le bevande con lo spumante e il vino in testa che assorbono il 20 per cento e gli immancabili dolci con il 15 per cento, a pari merito con conserve, ortaggi e frutta con quella secca che incide maggiormente. A seguire – conclude la Coldiretti – la pasta necessaria per la preparazione dei primi piatti con il 10 per cento a parità con il pesce che e’ piu’ presente nei menù della vigilia, mentre solo il 5 per cento della spesa viene destinato all’acquisto di formaggi e uova.
Anche sul fronte regali “La situazione di grave crisi che sta attraversando il Paese condizionerà fortemente le spese della tredicesima mensilità; poco resterà per i regali di Natale, se ne dovrà riservare una buona fetta per  Ici, bollette Enel, gas, mutuo,  assicurazioni, etc. Sarà una festa, quindi, all’insegna della prudenza, con meno regali, pochi viaggi”  questo è quanto dichiarato da Gianni Cerruto Presidente dell’Adiconsum di Ragusa.
Le famiglie risentono molto delle incertezze economiche, temono per il lavoro anche se la maggioranza si aggrappa alla speranza di tempi migliori. Il 50%  delle famiglie annuncia un taglio alle spese per gli acquisti natalizi,  spenderà meno dello scorso anno ed i regali saranno destinati, soprattutto, a coniugi e figli.
Anche quest’anno l’elettronica risulta essere tra i regali più richiesti. L’Editoria ha un andamento stabile. Abbigliamento e calzature un calo del 13%; mobili, arredamento per la casa, elettrodomestici -18%; profumeria e cura della persona -8%; giochi, giocattoli, sport -2%; alimentari -2%. Inoltre, vi è una previsione negativa per il settore turistico, il viaggio sì, ma di durata più breve e si ricorre a scelte last minute.

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