Sicilia resta paralizzata per quattro mesi - QdS

Sicilia resta paralizzata per quattro mesi

Raffaella Pessina

Sicilia resta paralizzata per quattro mesi

martedì 01 Marzo 2011

Come l’anno scorso l’approvazione dei documenti finanziari slitterà ad aprile. Intanto il Pd chiede il rimpasto al governatore Lombardo

PALERMO – Tempi duri  per la Sicilia che attende l’approvazione dei documenti finanziari. Infatti il governatore Lombardo, non sapendo ancora dove prendere i soldi per predisporre il bilancio 2011, potrebbe decidere di prolungare di un altro mese l’esercizio provvisorio.
Una soluzione che comunque era già stata adottata lo scorso anno, e stigmatizzata duramente dall’opposizione e soprattutto dal suo capogruppo Innocenzo Leontini che nel corso di una conferenza stampa aveva dichiarato che il Governo non solo aveva bloccato la programmazione della spesa nei primi quattro mesi, ma a settembre dello stesso anno l’aveva nuovamente congelata riducendo di fatto la gestione finanziaria del 2010 a soli quattro mesi : maggio, giugno, luglio ed agosto. Se poi il bilancio non dovesse vedere la luce neanche a maggio 2011 si profila lo possibilità dello scioglimento anticipato dell’Ars e quindi nuove elezioni. 
Il presidente della Regione si trova ormai a ferri corti: da un lato i suoi vecchi alleati che ora formano la nuova opposizione che oggi pomeriggio in Aula daranno battaglia sui  disegni di legge di cui è prevista la discussione: modifica della legge sulle attività dei parchi in Sicilia, disposizioni sulla trasparenza della pubblica amministrazione, modifica delle norme in materia di elezione, composizione e decadenza degli organi comunali e provinciali e norme in materia di orari degli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita. Verranno presentate valanghe di emendamenti e di fatto i lavori procederanno a rilento.
Da sempre l’opposizione chiede che vengano discussi prioritariamente i documenti finanziari, ma proprio per avere maggiore tempo a disposizione per predisporre il bilancio il governatore ha chiesto ed ottenuto dal presidente dell’Ars l’inserimento nella cosiddetta “finestra legislativa” di un numero non indifferente di ddl peraltro governativi. Lombardo deve anche fare i conti con un alleato, il Pd, che chiede un rimpasto di giunta per evitare scissioni al suo interno: l’ala che fa capo al vice capogruppo Franco Rinaldi vuole che si porti a compimento il percorso di acquisizione di poltrone da parte del Pd che peraltro nel 2008 ha perso clamorosamente le elezioni.
Il segretario regionale Giuseppe Lupo ed il capogruppo del Pd all’Ars Antonello Cracolici cercano di mediare per mantenere la posizione difficilmente raggiunta ed hanno già ricevuto un diniego da Raffele Lombardo al rimpasto dell’esecutivo. Il Pd deciderà sicuramente il da farsi il prossimo 13 marzo durante l’assemblea regionale di partito. Infine Lombardo si prepara a lanciare un nuovo partito il 17 marzo a Palermo le cui caratteristiche ancora non si conoscono. Di fatto la politica siciliana è paralizzata da troppo tempo.
L’Ars dovrebbe riuscire a varare sei leggi in meno di un mese, e questo viene difficile da credere visto che da settembre 2010  ad oggi le sedute d’Aula sono state 32, poco più di 5 al mese, poco più di una seduta a settimana. Dal 6 al 13 marzo la commissione Bilancio dovrebbe esitare i documenti finanziari, ma anche in quella sede si consumeranno gli scontri fra maggioranza ed opposizione. Intanto la Commissione sta terminando il ciclo di audizioni dei vertici delle società partecipate della Regione, dopodiché  esprimerà il proprio parere, per area strategica, sulla proposta di decreto assessoriale relativo all’attuazione del  piano di riordino.

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