Corsa contro il tempo per il Bilancio ad aprile - QdS

Corsa contro il tempo per il Bilancio ad aprile

Raffaella Pessina

Corsa contro il tempo per il Bilancio ad aprile

sabato 26 Marzo 2011

Nuovo Ddl Pd “Decadenza di amministratori di enti pubblici rinviati a giudizio”. Per le elezioni di maggio la vecchia legge, la riforma nel 2012

PALERMO – Corsa contro il tempo per varare la Finanziaria della Regione Siciliana entro la fine di aprile. L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha chiesto al Governo centrale lo sblocco dei fondi Fas per pagare tre rate del mutuo contratto per il deficit della sanità. Si verrebbe a creare quindi un “tesoretto” di pari cifra per sanare altre situazioni di emergenza. Tra l’altro esistono già dei precedenti perchè Roma ha consentito a Lazio, Abruzzo e Campania di utilizzare i Fas per il disavanzo sanitario. Un altro nodo da sciogliere è quello dell’acquisizione delle accise attraverso gli articoli 36 e 38 dello Statuto e si parlerebbe di 8 miliardi all’anno. Non sarà certo possibile esaminarla entro la prossima settimana.
Il capogruppo del Pd Antonello Cracolici ha già pronto un altro disegno di legge tappabuchi in attesa della finanziaria e si tratta della norma che prevede la decadenza degli amministratori nominati negli enti pubblici nel caso in cui vengano rinviati a giudizio. Intanto il Governo ha dovuto concedere all’opposizione che la legge sulla riforma elettorale venga applicata a partire dal 2012. Il voto di primavera quindi si svolgerà con le vecchie regole. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambierà dall’anno prossimo:
1) Introduzione del voto confermativo: l’obbligo per gli elettori di indicare separatamente la lista ed il candidato sindaco che si vuole vengano eletti. Dunque si mantiene un’unica scheda ma si supera l’effetto trascinamento che – in assenza di esplicita indicazione – spostava automaticamente sul candidato sindaco collegato il voto assegnato ad un candidato consigliere della stessa coalizione. Questa è stata una norma fortemente voluta dal Pd.
2) Abolizione dei ballottaggi nei comuni fra i 10.000 ed i 15.000 abitanti (mentre prima si verificavano in tutti i comuni con grande aggravio di spese). Quindi in Sicilia 41 centri manterranno il sistema proporzionale, ma con la soppressione del secondo turno di votazioni. La norma è frutto di una lunga trattativa tra maggioranza e opposizione perchè quest’ultima aveva chiesto l’abolizione del secondo turno per un maggior numero di comuni.
3) Istituito anche il divieto, per i sindaci, di nominare assessori che siano parenti di secondo grado dei consiglieri comunali.
4) La sfiducia al sindaco, così come quella al presidente del consiglio comunale, dovrà essere votata dai 2/3 dei consiglieri.
5) Almeno un quarto delle liste elettorali dovrà essere composto da donne.
6) La metà della giunta potrà essere formata da consiglieri senza che questi abbiano l’obbligo di dimettersi (scompare dunque per la metà degli assessori l’incompatibilità con la carica di consigliere).
8) Prevista l’elezione diretta dei presidenti delle circoscrizioni e si istituisce la “Consulta dei migranti”
9) Si interviene anche sui premi di maggioranza nei piccoli comuni: viene rafforzata la maggioranza consiliare che sostiene il sindaco eletto.
Non sono passate invece le due richieste da parte, una di Cateno De Luca e l’altra delle parlamentari donne. Il primo aveva chiesto l’inserimento delle norme sull’incompatibilità fra sindaco e deputato. Le seconde chiedevano l’indicazione della seconda preferenza (facoltativa) di genere, nessuna delle due accolta dall’Aula.

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