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Catania – Consiglio comunale impantanato ma a causa dell’amministrazione

Melania Tanteri

Catania – Consiglio comunale impantanato ma a causa dell’amministrazione

venerdì 05 Agosto 2011

Un caos in cui slitta sempre più l’approvazione del bilancio di previsione 2011, rimandato a settembre. Assessori assenti e atti mancanti hanno impedito importanti discussioni

CATANIA – I buoni propositi espressi dall’amministrazione sono andati in vacanza. La volontà, manifestata più volte dal sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, che il Consiglio comunale discutesse dei temi importanti attualmente in agenda, tra i quali il bilancio di previsione dell’Ente, è stata infatti disattesa, e l’assise cittadina andrà in vacanza senza aver “portato a casa” nessun risultato. Né la tassa di soggiorno – urgente, urgentissima – che l’amministrazione voleva approvata in tempi rapidi, né il Piano triennale delle opere pubbliche, fondamentale opera di pianificazione, né tantomeno il Bilancio di previsione 2011, la cui approvazione sarebbe dovuta avvenire entro il 31 agosto, sono stati infatti affrontati in Consiglio comunale e torneranno in aula dopo la pausa estiva, a meno di un estenuante tour de force subito dopo Ferragosto.
È doveroso sottolineare, però, che il ritardo nella discussione e l’empasse dell’attività amministrativa della città, non riguarda, stavolta, l’atteggiamento dei consiglieri comunali – che già altre volte si erano resi protagonisti di ostruzionismo, per tirare un po’ la corda con l’amministrazione, facendo mancare il numero legale – i quali stavolta si sono presentati all’appello numerosi, pronti ad avviare il dibattito su argomenti importanti. In occasione dell’ultima riunione di Consiglio, infatti, non solo la discussione sull’introduzione della tassa di soggiorno è stata posticipata per l’assenza in aula del relatore principale, l’assessore al Turismo Rita Cinquegrana – chiamata per telefono e approdata in aula consiliare trenta minuti dopo l’inizio della seduta – ma il successivo punto all’ordine del giorno, il Piano triennale delle opere pubbliche, dopo essere stato esposto dall’assessore ai Lavori pubblici, Sebastiano Arcidiacono, non è stato affrontato dall’assise cittadina per assenza di atti fondamentali a corredo, la cartografia che l’amministrazione avrebbe dovuto allegare alla delibera, oltre che per vizi legati alla pubblicizzazione degli atti. Responsabilità che sembrano appartenere tutte all’amministrazione e che sembrano più marcate alla luce dell’importanza degli atti da trattare e delle imminanti scadenze.
“Un gravissimo inadempimento” ha commentato il capogruppo del Pd a Palazzo degli Elefanti, Rosario D’Agata. “L’amministrazione – ha aggiunto – non riesce a svolgere l’ordinaria amministrazione, come fornire gli atti completi e in tempo. Sembra quasi un modo per costringere il Consiglio a non dibattere, a doversi esprimere senza avere il tempo di discutere di cose così importanti”.
Ha chiesto addirittura l’istituzione di una commissione di inchiesta su quanto accaduto il vice presidente vicario del Consiglio comunale, Puccio La Rosa. “Atti incompleti portati in aula – ha affermato – e assenze e ritardi di assessori proponenti le delibere sono le cause vere dell’impossibilità di affrontare la discussione sul bilancio di previsione del Comune di Catania. Tutto ciò nonostante siano trascorsi ben otto mesi dall’inizio dell’anno”.
“La mancanza delle cartografie necessarie – ha ripreso La Rosa – e il mancato rispetto dei 60 giorni di pubblicazione della delibera all’albo pretorio la dicono lunga sul reale rispetto delle regole e delle norme tanto sbandierato dal primo cittadino. Ecco perché ho chiesto formalmente al presidente del Consiglio comunale di convocare una conferenza dei capigruppo in cui valutare l’istituzione di una commissione ispettiva tesa ad accertare le responsabilità su quanto accaduto”.

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