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Catania – Impianti sportivi dimenticati

Antonio Borzi

Catania – Impianti sportivi dimenticati

martedì 27 Settembre 2011

Dal Palanitta al Campo scuola di Picanello: un breve tour tra le strutture maggiormente in difficoltà. Manutenzioni inesistenti e danni che, col tempo, diventano sempre più ingenti

CATANIA – Mentre il campionato di calcio è ricominciato e si appresta ad entrare nel vivo, per la gioia dei tanti appassionati cittadini, la stagione agonistica ha ripreso il via – o si appresta a farlo – anche per gli sport cosiddetti minori e i loro numerosi seguaci, sportivi che si apprestano a vivere l’ennesima stagione fatta di sacrifici ed emozioni, ma anche di disagi e scarsa attenzione da parte dell’amministrazione comunale. Una situazione difficile, soprattutto se si pensa alle condizioni dell’impiantistica sportiva, con molte strutture prive di manutenzioni adeguate che rischiano di doversi confrontare, da qui a poco, con danni per diverse migliaia di euro.
Pensiamo per esempio al Palanitta, unica struttura idonea per la pallamano e inagibile da due anni per cause strutturali sanabili – attualmente – con una spesa di circa 15 mila euro. In futuro, l’investimento necessario potrebbe essere di gran lunga più ingente.
Il problema è particolarmente sentito soprattutto per quegli sport che vengono praticati nelle periferie cittadine. L’atletica leggera etnea da anni chiede che vengano eseguiti dei lavori per la ristrutturazione del Campo scuola di Picanello, che mostra già da qualche anno i segni del tempo.
Nemmeno il tanto osannato calcio vive momenti di gloria: oltre al Catania Calcio, infatti, in città vi sono tantissime società sportive legate alla vita dei vari quartieri che rappresentano delle fondamentali valvole di sfogo. Attività amatoriali che sfociano sovente nei campionati dilettantistici di Prima, Seconda e Terza categoria. Anche in questo caso il futuro delle attività sportive è legato alla passione di pochi, che devono affrontare delle difficoltà (vedi mancanza d’acqua calda durante i mesi invernali) a dir poco fastidiose.
Una situazione, quella dell’impiantistica sportiva, che si scontra inevitabilmente con i problemi di bilancio del Comune di Catania: una motivazione certamente valida, che però non deve far dimenticare l’aspetto sociale della vicenda.
Un’amministrazione lungimirante, infatti, dovrebbe anche tenere conto delle necessità di svago dei propri cittadini e intervenire in tal senso. Soprattutto quando, e questo è evidente, i maggiori mali delle strutture etnee sono dovuti a una manutenzione degli impianti assente. In questo modo, a fronte di piccoli interventi di alcune migliaia di euro per tenere in uno stato degno le strutture, si rischia di dover intervenire, in futuro, con risorse ben più significative.
È  abbastanza evidente: lo sport non è al vertice dell’agenda cittadina. Certo, i prossimi mondiali di scherma rappresentano un’importante vetrina per la città, ma Catania non può vivere solo di eventi sporadici e soprattutto si dimentica quanto, soprattutto in un periodo di crisi che agevola e non poco la microcriminalità, praticare attività sportiva possa essere fondamentale per aggregare i giovani e trasmettere valori positivi.

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