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Messina – Alluvione: ecco la conta dei danni

Francesco Torre

Messina – Alluvione: ecco la conta dei danni

sabato 26 Novembre 2011

Servivano per Giampilieri e Scaletta: non è chiaro se saranno impiegati anche per la nuova emergenza. Nei luoghi colpiti dalla catastrofe giornate di disperazione, rabbia e solidarietà

MESSINA – Duecentoventi famiglie sfollate, 130 ordinanze di evacuazione solo a Saponara, 58 associazioni di volontariato coinvolte nei soccorsi, 40 vigili del fuoco destinati a scavare coi bobcat. Numeri che rappresentano solo in parte la totale paralisi in cui versano in questi ultimi giorni i comuni della provincia interessati dall’alluvione del 22 novembre scorso, l’ennesima tragedia sul fronte del dissesto idrogeologico che ha sconvolto il territorio messinese comportando la perdita di tre vittime innocenti: Luca Vinci, di 10 anni; Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente di 50 e 20 anni. Tutti di Saponara.
La conta dei danni si attendeva con grande preoccupazione all’indomani dell’alluvione. E a cascata gli aggiornamenti arrivano di ora in ora, e fanno sempre paura. Talmente tanta paura da superare il frastuono del gossip e della cronaca politica e finanziaria per guadagnarsi il primo posto nei tg nazionali e nella stampa che conta, con la riproduzione seriale di immagini agghiaccianti che sta già guidando una prima ondata di solidarietà che speriamo non si fermi presto come fu per Giampilieri.
 
La Banca di Lodi ha stanziato 5 milioni di euro, IntesaSanpaolo 10. E centinaia sono i ragazzi che sulla rete fanno ogni giorno il passaparola per gli aiuti: numeri di telefono per la raccolta del cibo e per offrire alloggio, conti correnti per la popolazione di Saponara e addirittura indicazioni per la ricerca di animali domestici scomparsi.
Questo per quanto riguarda i privati cittadini. E le istituzioni? Molto criticato dalle persone colpite dalla bomba d’acqua l’operato della Protezione civile e tutta la macchina dei soccorsi. A oggi, comunque, Carabinieri, Esercito, Vigili del Fuoco, Croce rossa e forestali sono tutti a Saponara, dove si sono registrati i danni maggiori e le ferite più gravi, alcune purtroppo irreparabili. Delle evacuazioni abbiamo già detto, molte famiglie sono già ospitate presso strutture alberghiere, altre faranno “visita” ai familiari.
 
Per quanto? Impossibile prevederlo con precisione. E la politica? La Giunta regionale ha deliberato lo stato di calamità per i 21 comuni interessati, a cui seguirà una richiesta di fondi. Il nuovo Governo Monti, da par suo, ha sbloccato 100 milioni dai fondi Fas (o Fondo per lo sviluppo e la coesione, come si chiama adesso) che il precedente Governo aveva blindato con la scusa del Patto di stabilità. Servivano per Giampilieri e Scaletta, non è ancora chiaro se dovranno essere impiegati anche per la nuova emergenza (come richiesto, per esempio, dal senatore Nania), scatenando così una guerra tra alluvionati. Ci mancherebbe solo quella.
 


Risvolti giudiziari. Aperto un fascicolo contro ignoti
 
MESSINA – Sui luoghi del disastro si sono recati, nei giorni scorsi, il procuratore capo Guido Lo Forte e il sostituto Camillo Falvo, già attivi nell’inchiesta che riguarda le alluvioni della zona sud della città. Aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Per quanto riguarda i finanziamenti per le azioni di messa in sicurezza, abbiamo detto dei 100 milioni stanziati dal neoministro Fabrizio Barca e dell’ambiguità sulla destinazione delle somme che dovrà essere fugata al più presto. I 100 milioni, infatti, si intendono comprensivi dei 44 già anticipati dalla Regione Siciliana con il decreto 795 o a parte? Perché quei fondi erano stati prelevati dalla Protezione civile regionale sul capitolo riguardante le somme per i fatti alluvionali relativi all’1 ottobre 2009. Circostanza a cui si riferisce anche l’elemosina di 10 milioni di euro fatta dall’ex premier Berlusconi il giorno prima di dimettersi nell’ordinanza di Protezione civile 3980. Insomma, si faccia chiarezza.

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