Anche Roma decide di abbandonare il Ponte sullo Stretto - QdS

Anche Roma decide di abbandonare il Ponte sullo Stretto

Rosario Battiato

Anche Roma decide di abbandonare il Ponte sullo Stretto

martedì 24 Gennaio 2012

Il Cipe taglia i finanziamenti, preoccupazione anche per l’occupazione nel messinese dopo la dismissione delle ferrovie. Il Corridoio 1 è destinato a restare monco per l’assenza di un collegamento diretto con la Calabria

MESSINA – Per qualcuno tira aria di festa, ma in realtà c’è solo autoflagellazione per un’Isola che resterà sempre più marginalizzata dall’Europe. Il Ponte sullo stretto non si farà, dato che il Cipe ha deciso di revocarne i finanziamenti. Un taglio con l’accetta sul corridoio 1 Berlino-Palermo che l’Ue aveva deciso di inserire nella rete dei trasporti europei, con annessi finanziamenti, ma senza il coinvolgimento del Ponte, che abbandonato da Roma e Bruxelles è destinato a restare ancora una volta nei sogni dei siciliani. Raffaele Lombardo, però, non molla ed è pronto a tentare ancora l’ultimo assalto.
Il Cipe ha revocato la somma di 1,6 miliardi destinata al Ponte sullo Stretto. La cifra precisa di 1.624 milioni di euro era stata assegnata nel 2009 al Ponte sullo Stretto, senza essere mai stata né impegnata né spesa. Per concludere i lavori sarebbero serviti ancora circa 6 miliardi sul totale di 8,5.Un blocco che potrebbe avere ripercussioni sull’intera economia italica, che, invece, avrebbe bisogno di infrastrutture strategiche.
“La decisione di accantonare definitivamente il progetto del Ponte sullo Stretto – ha spiegato Nino Germanà, deputato Pdl – giunge al culmine del percorso di un Governo tecnico nel quale sono state riposte grandi aspettative e che invece sta fallendo miseramente rispetto ai proclami iniziali di rilancio della credibilità e del ruolo dell’Italia in Europa e della crescita dell’economia”.
L’appello, che serve anche come pungolo politico, corre al governatore Lombardo. “La Sicilia – ha proseguito Germanà – vedeva nel Ponte sullo Stretto l’opportunità di riemergere dal baratro e adesso che anche quest’ultimo barlume di speranza è stato definitivamente spento, il Governatore Lombardo da sempre sostenitore del progetto, ha l’obbligo di intervenire e assumere una posizione chiara e incisiva”. Un’azione che avrà serie ripercussioni anche sull’occupazione dell’Isola, come ha ricordato Fortunato Romano, depurato regionale del Mpa. Si tratta di un blocco, secondo il deputato lombardiano, che interromperà il “rilancio economico e infrastrutturale per il territorio messinese e siciliano” che continuerà a trascinare nel baratro un’area che ha dovuto subire anche le ultime vertenze Ferrotel e Servirail dopo il taglio sancito dalla ferrovie per i treni a lunga percorrenza verso il nord.

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