Controversie in ambito sanitario, cresce il ricorso alla mediazione - QdS

Controversie in ambito sanitario, cresce il ricorso alla mediazione

Claudia Cali

Controversie in ambito sanitario, cresce il ricorso alla mediazione

mercoledì 14 Marzo 2012

53 giorni la durata media delle procedure andate a buon fine

PALERMO – Sono in forte aumento le domande di risarcimento per danni da responsabilità medica arrivate sulle scrivanie siciliane dell’organismo di mediazione Adr center, ente accreditato al ministero di Grazia e giustizia. Nel 2012, infatti, su 500 istanze di varia natura, quelle relative all’ambito sanitario hanno superato ad oggi il 45% e quasi tutte sono state risolte favorevolmente. L’aumento è dovuto non soltanto alla crescita dei casi di malasanità, la Sicilia, si sa, è la regione con il maggior numero di errori sanitari dopo la Campania.
Questo forte incremento è dovuto anche all’adozione dell’istituto della mediazione che da un anno è diventato obbligatorio. Da marzo scorso, mese in cui è entrato in vigore, si sono raggiunti risultati importanti: la durata media delle procedure andate a buon fine è stata di 53 giorni, sui 120 previsti dalla legge e con un risparmio notevole di tempo rispetto ai quasi 3 mila giorni che occorrono per una sentenza di Cassazione. Si sono risolti anche casi particolarmente gravi. “Siamo riusciti a risolvere una difficile controversia relativa ad un errore per un’operazione al cervello nel giro di un mese e mezzo e con soli due incontri”, spiega il presidente di Adr, Giuseppe De Palo. Resta da risolvere la barriera culturale perché lo strumento incontra ancora molta diffidenza, raramente le parti lese in prima battuta considerano l’istituto della mediazione perché si preferisce sempre ricorrere all’autorità giudiziaria.
Non si considera tra l’altro che le stesse compagnie d’assicurazione ottengono vantaggi dalla mediazione, grazie alla diminuzione delle spese legali per la gestione dei contenziosi, normalmente lunghi e complessi, e la velocizzazione del processo di risarcimento. Di un problema cultura da risolvere parla anche, Pier Luigi Vigna, procuratore generale onorario della Corte di Cassazione, che ha sottolineato come “tra processo e mediazione deve esistere un’equilibrata relazione.
 
Per arrivare a ciò occorre una rivoluzione culturale, che consiste nel mettere al centro la lite e i suoi protagonisti (cittadini e aziende), invece del processo e i suoi professionisti (giudici e avvocati)”. Favorevole alla mediazione anche L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, che “dopo un’approfondita analisi dei sinistri nelle aziende sanitarie siciliane ha bandito una gara con la quale è stata affidata ad un’unica società di brokeraggio assicurativo il servizio di consulenza per utilizzare al meglio lo strumento della mediazione al fine di ridurre il ricorso al contenzioso”.

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