Cia: “Non si sa in che modo e in che tempi la situazione potrà evolversi e già registriamo le prime ricadute economiche”. Già arrivate molte disdette sulle prenotazioni di marzo. A Palermo 35mila aziende dell’agroalimentare a rischio paralisi
PALERMO – La psicosi da Coronavirus in Sicilia non poteva che avere effetti devastanti anche in agricoltura. Trentacinquemila aziende dell’agroalimentare a rischio paralisi solo in provincia di Palermo. Preoccupazione anche per il settore agrituristico: in questi giorni sono già arrivate le prime disdette sulle prenotazioni di marzo. E’ l’allarme lanciato dalla Cia Sicilia Occidentale che, nei giorni scorsi, aveva già sottolineato le gravi difficoltà attraversate dal comparto per colpa del perdurare della siccità.
“Le misure restrittive che potrebbero essere decise nei prossimi giorni, unite alla chiusura di alcuni mercati del Nord Italia che hanno portato allo stop delle esportazioni dall’Isola, sarebbero il colpo di grazia su una stagione già compromessa da condizioni meteoclimatiche avverse e prezzi sempre più al ribasso”, dice Luca Basset, direttore della Cia Sicilia Occidentale. Il timore dell’epidemia e l’eccessivo allarmismo di questi ultimi giorni stanno iniziando ad avere le prime ripercussioni economiche sul comparto agroalimentare, così come avvenuto in passato con altre emergenze sanitarie come l’influenza aviaria, la blue tongue o la peste suina.
La Cia Sicilia Occidentale tiene però a sottolineare che il settore si è già dotato da tempo di protocolli sanitari stringenti con controlli periodici e approfonditi. I nostri allevamenti hanno i più elevati standard di tutela sanitaria. In ansia anche le strutture agrituristiche: “L’incertezza e la paura stanno spingendo tanti ad annullare vacanze e viaggi. Sono già arrivate le prime telefonate e mail per cancellare le prenotazioni per marzo. Primavera e Pasqua sono due periodi importanti per la sopravvivenza degli agriturismi”, spiega Daniela Di Garbo, responsabile di Turismo Verde Cia, l’associazione che riunisce le strutture agrituristiche.
“Non si sa in che modo e in che tempi la situazione potrà evolversi e già registriamo le prime ricadute economiche negative. Chiediamo al governo regionale di vigilare e attivare tutte le procedure necessarie per tutelare le aziende agricole, zootecniche e agrituristiche siciliane, come sgravi fiscali e contributivi, rinvio di pagamenti e scadenze per gli obblighi relativi all’Ocm vino e l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori”, è la richiesta avanzata dal presidente della Cia Sicilia Occidentale, Antonino Cossentino.
Intanto la ministra alle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni il decreto ministeriale con cui si autorizzano le imprese agricole a ricevere un’anticipazione dei sostegno previsti dalla Politica agricola comunitaria per l’anno 2020. Obiettivo è fronteggiare la situazione di crisi che sta colpendo le imprese, aggravata dall’evolversi dell’epidemia da Covid-19 con le conseguenti sospensioni delle attività e dei servizi che stanno inasprendo le difficoltà economiche degli agricoltori.
“Vogliamo garantire liquidità alle imprese rispondendo così all’emergenza e alle difficoltà manifestate, soprattutto in queste ultimissime ore, da aziende del settore e regioni – ha evidenziato Bellanova.
Con l’avvio della procedura per l’anticipazione dei contributi diamo una prima risposta immediata alle numerose richieste pervenute nel corso degli incontri di questi giorni alla Task Force istituita nell’ambito del ministero. In questo modo, gli agricoltori potranno disporre di una liquidità immediata per assicurare la continuità aziendale”.