Formula una premessa il deputato palermitano Faraone: “Lo Statuto della Regione Siciliana è stato modificato dalla legge costituzionale n. 2 del 2001. La legge costituzionale ha previsto: l’elezione diretta del presidente e ha decostituzionalizzato alcune parti dello statuto. Questo significa che alcune parti dello statuto sono modificabili attraverso una particolare legge regionale che si chiama Legge statutaria. Per altre parti dello statuto è necessario seguire la procedura prevista dall’art. 138 della Costituzione così come ricordato dall’art. 41-ter dello Statuto”.
È necessario perseguire l’obiettivo della governabilità per rendere stabile l’azione dell’esecutivo regionale in un sistema istituzionale equilibrato proponiamo di approvare nel minor tempo possibile una nuova legge elettorale regionale che elimini il listino e sia pensata in continuità con l’ Italicum. Si avvii al più presto un dibattito sul doppio turno e sul premio di maggioranza che consenta al Presidente eletto di potere governare.
Il governo regionale deve essere messo in grado di governare il procedimento legislativo regionale attraverso una modifica del regolamento. Sono maturi i tempi per immaginare la possibilità che il Governo chieda che un testo sia approvato nella formulazione da esso proposto.
Il giuramento del Presidente e degli assessori: tutti hanno diritto a conoscere la data a partire dalla quale un certo assessore assume la sua carica. Crediamo sia di interesse generale conoscere se un assessore è stato revocato. Disciplinare la mozione di censura per gli assessori e chi prende il posto del presidente in caso di dimissioni.
Ridurre drasticamente i costi degli apparati burocratici del Parlamento siciliano: nessuno può guadagnare più di quanto spetti al Capo dello Stato!
Approviamo subito una legge regionale con la quale attivare il Consiglio delle autonomie locali. Dobbiamo combattere i centralismi a cominciare dal centralismo regionale: una mamma regione che pensa di fare tutto ma fa poco e male. Procediamo immediatamente ad attivare il percorso del trasferimento delle funzione amministrative regionale agli enti locali.
Approviamo subito una legge regionale che disciplini in Sicilia il principio di sussidiarietà secondo quanto previsto dalla Costituzione. Ridefinire il rapporto fra pubblico e privato, fra regione e cittadini.
Si proceda con un’opera di semplificazione legislativa vera. È necessario approvare annualmente una legge di semplificazione che consenta nel giro di pochi mesi di individuare la materie da delegificare.
Si stabilisca una volta per tutte che leggi nazionali di riforma della pubblica amministrazione siano immediatamente applicabili in Sicilia senza attendere il “recepimento” da parte del Parlamento regionale.
È necessario ricordarsi che il futuro della nostra Terra dipende dalle politiche dell’Unione europea. Anche per questa materia deve essere approvata una legge che consenta annualmente di adeguare l’ordinamento regionale siciliano così da consentire la piena attuazione delle politiche di sviluppo promosse dall’Unione europea.