La pandemia ha rallentato gli interventi già fissati per il Parco archeologico regionale di Camarina e l’ex Convento di Santa Maria del Gesù a Ragusa Ibla. Adesso tutto è pronto per la ripartenza
RAGUSA – Di opere incomplete la Sicilia ne è piena e di certo la provincia di Ragusa non brilla, in merito, per nessun primato positivo. Anche qui, infatti, le opere in sospeso sono numerose e l’anno appena trascorso ha di fatto rallentato tutti gli iter già avviati, tutti gli interventi programmati.
In particolare, il Parco archeologico regionale di Camarina e il recupero dell’ex Convento di Santa Maria del Gesù a Ragusa Ibla sono rimasti incompleti nonostante in entrambi i casi fossero già previsti investimenti cospicui, 5milioni e 400mila euro per il Convento e 4milioni e 906mila euro per Camarina.
Entrambe le opere sono state al centro di un incontro tra il soprintendente ai Beni culturali della Provincia di Ragusa Antonino De Marco e alcuni rappresentanti del Pd, in modo da capire cosa ostacola la risoluzione dei due progetti. Nel caso del parco di Camarina, i lavori sono stati chiusi lo scorso 15 novembre, ma la ditta che li ha eseguiti aveva a disposizione 180 giorni per chiudere definitivamente il cantiere e consegnare l’opera. Entro la fine del mese di maggio, dunque, il Parco archeologico regionale di Camarina dovrebbe tornare alla completa fruizione per i cittadini.
De Marco ha voluto precisare, inoltre, che “con le somme rimanenti dall’appalto eseguito si sta tentando di procedere alla musealizzazione del Parco Archeologico, azione non prevista dal finanziamento iniziale, che però completerebbe il progetto. La perizia necessaria al completamento di questa procedura è stata già presentata da parte della Soprintendenza e si attende l’ok definitivo che dovrebbe arrivare nei tempi utili per portare a compimento anche questo aspetto”.
Per quanto riguarda invece l’ex Convento di Santa Maria del Gesù c’è da evidenziare che “dopo il fallimento della precedente ditta che si stava occupando di eseguire i lavori, gli stessi sono fermi da quasi un anno per colpa anche di una serie di sfortunate coincidenze, perfino meteorologiche, che hanno contribuito al rallentamento delle procedure”. Il soprintendente ha comunque garantito che entro il mese di marzo i lavori dovrebbero ripartire e nell’arco di sei mesi dovrebbero arrivare al completamento, consegnando la struttura alla città, con tutto il necessario per passare alla fruizione della struttura. Per entrambi gli interventi, quindi, il 2021 potrebbe essere l’anno risolutivo.
“Ringraziamo il soprintendente De Marco per la disponibilità con la quale ci ha accolto, rispondendo alle nostre domande – hanno sottolineato il segretario cittadino di Ragusa del Partito democratico Giuseppe Calabrese e il parlamentare regionale Nello Dipasquale – perché si tratta di opere che il Partito democratico di Ragusa ha fortemente voluto e sostenuto. Questi lavori hanno portato in provincia di Ragusa ingenti somme che più di una volta sono state a rischio e che sempre si è riusciti a recuperare con il lavoro del Pd e l’impegno sinergico dei propri vertici e dei Governi di riferimento”.