A Caltagirone, centinaia di ceramisti da tutta l’Isola, hanno discusso delle prospettive di rilancio del settore. Puntare sul turismo diffuso e fare dei lavori artigianali il fiore all’occhiello dell’immagine della Trinacria
CALTAGIRONE (CT) – Valorizzare la ceramica siciliana attraverso la creazione di un marchio di origine e qualità, la redazione di un documento che attesti la “qualità” del prodotto ceramico, l’istituzione delle scuole-bottega per formare nuove figure professionali. Sono alcuni dei temi trattati dal I Convegno Regionale delle Ceramiche Siciliane svoltosi nella città calatina che ha interessato centinaia di ceramisti, calatini ma anche siciliani, attraverso l’istituzione di un itinerario della ceramica e dell’arte che coinvolga le altre città della ceramica, Santo Stefano di Camastra, Sciacca e Burgio.
La città della ceramica si propone come capitale di un vasto movimento che interessa tutta l’Isola e che può at-trarre folle di visitatori, puntando al suo patrimonio artigianale ed artistico. Al Convegno erano presenti il presidente regionale Ebas Antonio Barone; Roberto Emma, responsabile formazione Open Consulting; Giovanni Mirulla, direttore responsabile di riviste di settore; il presidente del Consorzio Asi Giuseppe Greco; gli assessori regionali ai Beni culturali e all’Identità siciliana Sebastiano Missineo e alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro Andrea Piraino, il ceramologo Antonio Navanzino, il direttore dei Musei Civici Domenico Amoroso e quello del Museo regionale della ceramica Gio-vanni Patti.
“Siamo convinti che questo comparto possa dare tanto alla Sicilia: primo perché rappresentiamo tanti artigiani ceramisti e poi perché abbiamo un progetto definito “rinascimento siciliano” – ha sottolineato Filippo Ribisi, presidente Confartigianato Sicilia -. La Sicilia deve puntare sul turismo diffuso e di qualità, e la ceramica può essere il fiore all’occhiello dell’immagine della Sicilia. Ecco perché auspichiamo che il governo regionale istituisca un marchio di qualità della ceramica siciliana, oltre ad un maggior marketing, la formazione e l’internazionalizzazione”.
A spiegare quali iniziative si vogliono promuovere a sostegno della ceramica siciliana è Francesco Navanzino, organizzatore del Convegno e presidente dei ceramisti della Confartigianato Sicilia “vi sarà il Distretto delle ceramiche siciliane, il marchio di qualità e le scuole botteghe perché è giunto il momento di valorizzare questo settore che sta cambiando identità in un momento in cui i ceramisti puntano sul prodotto di qualità, per altri versi con la crisi la ceramica sta subendo un involuzione che non desi-deriamo. A differenza del resto d’Italia ci distinguiamo per il prodotto fatto a mano e per il pezzo unico collocato in una nicchia di mercato molto elevato”. “Attraverso il progetto “rinascimento siciliano” – ha spiegato Salvatore Puglisi, segretario regionale Confartigianato Sicilia – stiamo rivalutando il nostro patrimonio artistico-culturale in modo che possa essere fruibile dai turisti. Incrementare il turismo diventa fondamentale per l’attrazione di risorse economiche e per la creazione di oc-cupazione”. L’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana Sebastiano Missineo ha annunciato per novembre la creazione del Distretto culturale siculo-greco a cui aderirà anche Caltagirone.
Abbattere le spese gestionali per puntare all’internazionalizzazione
Gli altri temi al centro del Convegno regionale sulla ceramica siciliana sono stati l’internazionalizzazione dei prodotti attraverso l’abbattimento delle spese gestionali di trasferimento; la creazione di eventi internazionali atti a trasformare nei luoghi della ceramica siciliana flussi di amatori, collezionisti e turismo culturale; la riappropriazione delle maestranze all’interno della formazione scolastica; la creazione di un portale web dedicato; la diffusione delle manifatture attraverso i media nazionali; la battaglia contro l’abusivismo e la contraffazione dei prodotti ceramici siciliani; il disciplinare regionale DOC; la creazione di fondazioni all’interno dei musei ceramici siciliani. Ma dagli interventi dei ceramisti, calatini e delle altre città siciliane a vocazione ceramica, è stato chiaro il messaggio che hanno lanciato “creare quella sinergia necessaria per promuovere la ceramica di qualità anche nei mercati di nicchia, attraverso l’internazionalizzazione dei prodotti, la creazione di eventi nazionali ed internazionali, la collaborazione fra i musei siciliani e rilanciare azioni di marketing per dare una maggiore visibilità alla ceramica isolana”.