Vaccini, Sileri, "Terza dose parte da fine mese con fragili" - QdS

Vaccini, Sileri, “Terza dose parte da fine mese con fragili”

Antonino Lo Re

Vaccini, Sileri, “Terza dose parte da fine mese con fragili”

martedì 07 Settembre 2021

Le dicharazioni del sottosegretario alla Salute: "Si inizia con categorie ben definite e peraltro è verosimile che anche il resto della popolazione possa necessitare di una terza dose"

Per quanto riguarda la terza dose si tratta di iniziare “innanzitutto con coloro che sono più fragili e meno immuno-competenti. Alcune categorie in particolare nelle quali gli studi scientifici ad oggi dimostrano un calo dell’immunità offerta dai vaccini. Si partirà da fine mese”. A dirlo, a Radio 1 in Campo, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Questo non significa – aggiunge – iniziare con la terza dose per tutta la popolazione, si parte con una parte sicuramente ristretta che via via diventerà sempre più ampia a seconda dell’evidenza scientifica sulla necessità di effettuare una terza dose. Si inizia con categorie ben definite e peraltro è verosimile che anche il resto della popolazione possa necessitare di una terza dose. Ma questo dovrà dircelo la scienza, il quando è ancora in divenire. È verosimile che sarà necessaria per tutti una terza dose ma aspettiamo l’evidenza scientifica”.

“All’inizio – prosegue Sileri – una terza dose non è stata prevista direi che più che per il fatto che ci si trovava in una fase disperata, perché non si conosceva la durata e quindi l’efficacia a lunga distanza dei vaccini. Mentre ne conosciamo la sicurezza per quanto riguarda l’immunità che questi vaccini offrono abbiamo una conoscenza su larga scala che parte da ottobre-novembre-dicembre scorsi. Stiamo acquisendo ora i dati di vaccini che per quanto si vuole sono arrivati da pochi mesi. Ogni mese che passa si aggiungono informazioni, un tassello, che si consente di di fare scelte strategiche”.

“È verosimile – conclude – che un vaccino del genere possa durare 8-9-12 mesi. Qualche lavoro scientifico dice sei, altri nove. I dati della letteratura vanno anche interpretati. In dializzati, immunidepressi, trapiantati, dura meno, in pazienti immunocompetenti più giovani durerà di più. È un fatto che tra i nove mesi e un anno un richiamo potrà essere verosimilmente necessario”.

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