Messina - Torrente Papardo, qui il territorio rischia il dissesto idrogeologico - QdS

Messina – Torrente Papardo, qui il territorio rischia il dissesto idrogeologico

Messina – Torrente Papardo, qui il territorio rischia il dissesto idrogeologico

giovedì 03 Dicembre 2009

La costituzione di piccole discariche ha occluso gli impianti di sollevamento della fognatura. La strada è stata più volte resa inagibile perchè priva di opere di sostegno

MESSINA – Ancora ombre sulla prevenzione al rischio di dissesto idrogeologico. Questa volta sotto la lente d’ingrandimento del Quotidiano di Sicilia il territorio della VI circoscrizione, con particolare riferimento alle contrade di Cavaliere e Caccarazzi, a Papardo. Come spesso accade, raccontiamo ordinarie situazioni di isolamento vissute da molti cittadini, costretti a vivere col terrore degli acquazzoni e a far fronte a diversi disagi.
 
Disagi legati, com’è noto, alle precarie condizioni delle sede viaria e del torrente Papardo. In questa zona, infatti, la strada, che in alcuni tratti non raggiunge i 2 metri di larghezza, è costituita da una pista in terra battuta che si estende a ridosso del torrente. In diverse occasioni, in particolare durante i vasti smottamenti che si sono verificati nella zona, la strada è stata resa inagibile ed intransitabile, perché priva di opere di sostegno che la rendano adeguata per far fronte al traffico veicolare. A causa delle ricorrenti piogge, inoltre, si è ridotta drasticamente, garantendo il transito ad una sola autovettura. Un discorso a parte occorre destinarlo alle condizioni del torrente. Sull’alveo, infatti, è collocata la rete fognaria, che si estende fino alla via Consolare Pompea. A causa delle continue sollecitazioni dovute al ruscellamento dell’acqua e all’azione di fango e detriti, la condotta fognaria è stata più volte danneggiata, causando lo sversamento di liquami a pochi metri dalle abitazioni.
Negli ultimi mesi la situazione è peggiorata. La costituzione di piccole discariche sull’alveo del torrente, infatti, ha determinato l’occlusione degli impianti di sollevamento della fognatura e la conseguente alterazione del normale deflusso delle acque, già reso difficile dalla vegetazione cresciuta rigogliosa. La zona, che tra l’altro rientra a pieno titolo tra quelle a protezione speciale (Z.P.S.), è stata oggetto, nel 2007, di un piano particolareggiato di iniziativa pubblica, redatto dall’amministrazione comunale e trasmesso all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, per uno studio di incidenza ambientale. Ma questo piano giace miseramente a Palermo e le due contrade di Papardo continuano a testimoniare la scarsa attenzione degli organi competenti verso un territorio fragile e non costantemente monitorato, ove incombe il rischio di dissesto idrogeologico.
 


Interventi. Regolare il transito delle autovetture
 
MESSINA – Già lo scorso anno i consiglieri comunali Domenico Guerrera (Il Centro con D’Alia) e Nello Pergolizzi (Pdl) puntarono il dito contro le condizioni delle contrade di Cavalieri e Caccarazzi, lamentando i continui sversamenti di liquami lungo il torrente, causati dalla rete fognaria danneggiata. L’attuale Presidente della II commissione consiliare (Urbanistica) e l’esponente del Pdl richiesero degli interventi urgenti per regolare il transito delle autovetture, mediante la realizzazione di una carreggiata lungo l’altro lato del torrente e l’ampliamento dell’attuale sede viaria. Per quanto concerne le precarie condizioni igienico-sanitarie del torrente, essi evidenziarono la necessità di eliminare la condotta fognaria collocata sull’alveo. Ma, intanto, che fine ha fatto il piano particolareggiato trasmesso all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente? E la valutazione di incidenza ambientale? Domande che, forse, ci riproporremo al prossimo nubifragio.

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