Sul sito di Le Bourget, a Nord di Parigi, trasformato in una sorta di fortezza dopo gli attentati del 13 novembre, il presidente francese Francois Hollande con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon hanno accolto alle 11 di ieri mattina Barack Obama, Xi Jinping, Vladimir Putin, Narendra Modi e decine di altri capi di Stato. In avvio di Conferenza è stato anche osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Parigi.
L’accordo che la comunità internazionale è chiamata a definire punta a limitare il riscaldamento globale a 2 gradi rispetto ai livelli dell’era pre-industriale. La comunità scientifica è ormai unanime sul fatto che oltre questo limite la Terra andrebbe incontro a un caos climatico dai risvolti catastrofici.
In vista della conferenza 183 Paesi su 195 hanno presentato degli impegni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Questi impegni, che già di per sé rappresentano un significativo passo in avanti, porterebbero comunque a un riscaldamento prossimo ai 3 gradi, quindi insufficienti. Il summit punta quindi a delineare per i prossimi decenni dei meccanismi di revisione al rialzo dell’accordo. I lavori della COP21 si chiuderanno l’11 dicembre.