A18, "l'autostrada della vergogna": code, cantieri e interrogazioni parlamentari - QdS

A18, “l’autostrada della vergogna”: code, cantieri e interrogazioni parlamentari

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A18, “l’autostrada della vergogna”: code, cantieri e interrogazioni parlamentari

Giuliano Spina  |
lunedì 30 Gennaio 2023

La Messina-Catania è l'autostrada "della vergogna" che fa indignare i siciliani. Ecco l'intervista realizzata a Giosuè Malaponti, presidente del Comitato Pendolari Siciliani

La viabilità in Sicilia è un tema che non smette mai di riservare sorprese, fra incompiute, collegamenti inadeguati e traffico bloccato.

Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto la scorsa settimana i partiti Sud chiama Nord e Sicilia Vera hanno presentato, con Davide Vasta primo firmatario, un’interrogazione all’Ars sul caos che si viene a creare sull’autostrada A18 Messina-Catania nel tratto compreso tra lo svincolo di Giarre e il casello di San Gregorio a causa dei diversi cantieri per il rinnovo dei sistemi di sicurezza stradale.

La richiesta fatta al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e all’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, è quella di prendere le misure idonee affinché i lavori vengano portati a termine nel più breve tempo possibile, anche attraverso un loro intervento al Consorzio Autostrade Siciliane, che gestisce l’arteria.

La voce dei rappresentanti delle associazioni

A tal proposito, abbiamo sentito le associazioni di categoria, che soffrono in maniera particolare queste lunghe code in un’autostrada nella quale i cantieri non si limitano certo al tratto in questione. Basti pensare a quello della frana di Letojanni per il quale si attende la fine da oltre sette anni.

Il presidente del Comitato Pendolari Siciliani, Giosuè Malaponti, ha posto la sua attenzione sui tempi di percorrenza a causa dei lavori, che potrebbero essere fatti 24 ore su 24.

“Si è superato il limite della sopportazione. E’ impensabile che per fare da Fiumefreddo a Catania 30 chilometri si debba impiegare oltre un’ora per dei lavori. O si chiude l’autostrada o si fanno h24 con più turni di lavoro. Si deve pagare pure il pedaggio. Si devono controllare le canaline di scolo dell’autostrada a causa delle piogge.

La frana di Letojanni è una vergogna a livello internazionale che da anni si porta avanti. Nessun interesse né della politica regionale né di quella nazionale né da parte del Cas. I turisti che torneranno la prossima estate vedranno ancora questa vergogna. Dovrebbe essere la Regione a farsi carico di questi problemi”.

Il presidente dell’Aias (Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani) di Catania, Giuseppe Richichi, è stato un fiume in piena e si è soffermato su come sono stati progettati gli svincoli, che devono assorbire il traffico da diverse direttrici.

“Il problema è molto più complesso – spiega Richichi – perché quando si è deciso a livello nazionale di istituire le città metropolitane non si è visto se avevano un piano regolatore presentabile. A Catania non c’è un piano, si rilasciano concessioni edilizie e non c’è via di fuga. Si è bloccati a colli di bottiglia in tutti gli svincoli una volta che si è usciti. Ci sono strozzature in tutti i luoghi, ma come si fa tutto questo in tutte le direttrici? Ci sono incidenti e caos! E’ inutile presentare interrogazioni perché bisognava pensarci prima. Non c’è un piano di mobilità ben definito.

Solo il Comune di Messina ci ha coinvolti più volte, mentre Catania non ha mai fatto nulla. I cantieri potrebbero essere attivi di notte, ma ciò non accade.

I rallentamenti vengono creati dai flussi e il traffico di provenienza dalla provincia di Catania è stato incanalato solo sulla Tangenziale. Una volta ultimati i lavori il problema si risolve solo in parte, perché si dovrebbero riadeguare gli svincoli.

Per la frana di Letojanni i ritardi sono causati dall’impresa, che spesso non ha i soldi per andare avanti. I tempi si allungano a causa della burocrazia che non ci accompagna e i costi si alzano. Ci vuole l’organo di controllo per accertare che le aziende siano sane e che possano sostenere i costi”.

Il punto della situazione da parte del Cas

Il dirigente generale del Consorzio Autostrade Siciliane, l’ingegnere Salvatore Minaldi, ha fatto il punto della situazione parlando di come si stanno eseguendo i lavori attualmente, sia per il tratto fra Giarre e San Gregorio che per quello interessato dalla frana a Letojanni.

“I lavori di sostituzione delle barriere fra Giarre e San Gregorio – ha affermato Minaldi – sono parzialmente eseguiti e si lavora anche di notte. L’autostrada però non si può chiudere e non si può lavorare solo di notte. Per quanto riguarda la frana di Letojanni nei prossimi giorni si riprenderà a lavorare e il grosso comunque è stato già fatto. Tutto questo è di competenza della Protezione Civile regionale, ma posso dire che nel giro di qualche mese i lavori potrebbero essere del tutto conclusi”.

Giuliano Spina

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