Aborto, l'anniversario della legge e la discussione sul Dl Zan - QdS

Aborto, l’anniversario della legge e la discussione sul Dl Zan

redazione web

Aborto, l’anniversario della legge e la discussione sul Dl Zan

domenica 23 Maggio 2021

Da sinistra proposte civili per migliorare la 194 e dalle organizzazioni ultracattoliche di destra come "Pro Vita" marce e costose campagne d'affissione, anche a Marsala, contro la "lobby gay"

A 43 anni di distanza dall’entrata in vigore – il 22 maggio del 1978 – della legge 194 per l’interruzione volontaria della gravidanza, le polemiche non sono ancora sopite, da sinistra a destra.

Troppe donne italiane all’estero

Sono “ancora troppe le donne italiane costrette ad andare all’estero per abortire e la legge va cambiata”, ha denunciato l’Associazione Luca Coscioni, che con molte altre chiede una revisione della 194, mentre sul fronte opposto l’Associazione di estrema destra Pro Vita, con alcuni esponenti del clero polacco, organizzato una marcia a Roma .

Criticità nell’applicazione della legge

“A ogni anniversario dell’approvazione della legge 194, in Italia vengono mostrati dati e cifre che evidenziano, soprattutto in alcune regioni, il persistere di diverse criticità nell’applicazione della normativa, principalmente dovute alla mancanza di volontà politica nell’applicazione di questa norma che ha avuto il merito di evitare gravi danni alla salute delle donne”, dichiarano Anna Pompili, ginecologa di Amica (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto), e Mirella Parachini, ginecologa e vice segretario dell’Associazione Coscioni.

Il nodo dell’aborto farmacologico

In particolare, sottolineano, “è necessario implementare percorsi ben definiti per l’applicazione del metodo dell’aborto farmacologico fino al 63° giorno di amenorrea e in regime di day hospital e ambulatoriale, anche garantendo una adeguata formazione degli operatori”.

Da Amica e Associazione Coscioni arriva inoltre la richiesta di modificare la legge 194 che “se da una parte non funziona perché non bene applicata, dall’altra contiene in sé le ragioni della sua inadeguatezza”.

“Una legge – si sottolinea – che obbliga ancora oggi le donne ad andare all’estero per interrompere una gravidanza nel secondo trimestre, condizione pur prevista dalla 194 ma con dei limiti ostativi invalicabili non è una buona legge e va cambiata”.

L’Aied chiede educazione sessuale

Anche l’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica (Aied) rileva come a distanza di più di quarant’anni, i consultori pubblici occupino ancora un “posto marginale nella vita delle donne e delle famiglie e l’informazione corretta e ampia sulla salute sessuale e riproduttiva è inesistente per un paese che fa parte del G20”.

L’Aied si appella dunque alle forze politiche e al governo affinchè “al più presto si riprenda il lavoro già avviato cinque anni fa dal Ministero della Salute e dell’Istruzione per l’introduzione dei corsi di educazione sessuale a affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, secondo gli standard indicati dall’Oms e ormai adottati dalla maggioranza dei paesi europei”.

Maternità responsabile

L’informazione e la conoscenza, commenta l’associazione, “sono gli strumenti che servono alle donne per vivere la propria sessualità liberamente e scegliere la maternità con responsabilità, usando la contraccezione ed evitando gravidanze non desiderate”.

Proposte civili e rifiuto dei diritti

Una serie di proposte civili, insomma, per migliorare le condizioni delle famiglie e degli individui. Ma sul fronte opposto, a distanza di 43 anni, le associazioni di estrema destra – così loro stesse si definiscono – vorrebbero tornare indietro sul fronte dei diritti civili, anche se la decima edizione della cosiddetta “Marcia per la vita” organizzata a Roma dall’associazione “Pro Vita e Famiglia” presieduta da Toni Brandi, si sarebbe rivelata un mezzo flop.

La Pro Vita, ma anche La Rete dei Patrioti , Militia Christi e “altre comunità e movimenti di estrema destra”, come spiegano in una nota, hanno inoltre annunciato per domani una manifestazione nei pressi del Senato contro il dl Zan contro omotransfobia, misoginia e abilismo.

La Lega nella Marcia

Simona Baldassarre, europarlamentare della Lega e responsabile del Dipartimento Famiglia del Lazio, ha infatti parlato di “respingere l’attacco ideologico che, con nuove leggi tipo il Ddl Zan, mira a indebolire la famiglia”.

E Matteo Salvini, pur non presente, ha inviato una lettera in cui cita l’ex presidente americano Donald Trump, che partecipando alla marcia per la vita di Washington del 2020, prima di essere battuto da Joe Biden, aveva detto “Insieme, dobbiamo proteggere, custodire e difendere la dignità e la santità di ogni vita umana”.

Il finanziamento estero contro la “Lobby gay”

“La Fabbrica della Paura”, inchiesta di Giorgio Mottola per la puntata di Report del 21 ottobre del 2019, evidenziava i rapporti tra la Lega di Matteo Salvini, le organizzazioni di estrema destra italiane come Forza nuova di Roberto Fiore e il centro Orion di Maurizio Murelli, associazioni come Pro Vita presieduta da Toni Brandi, con il sovranista ultranazionalista russo Aleksandr Dugin, e poi Kostantin Malofeev, “l’oligarca di Dio”, che finanzia con milioni di dollari ogni anno la fondazione San Basilio il Grande, che ha lo scopo di rendere la Russia di Putin “il faro della civilizzazione cristiana nel mondo”.

Principalmente combattendo omosessualità e aborto.

Alla fondazione San Basilio è collegato il World Congress of Families presieduto dall’americano Brian Brown, al quale Salvini ha dichiarato tutto il suo sostegno qualche giorno prima di cominciare a baciar crocifissi.

Grandi risorse economiche

Nella battaglia contro il dl Zan l’estrema destra sta impiegando ingenti risorse economiche, per esempio finanziando la costosa affissione di manifesti apparsi in varie zone d’Italia, dal Lazio alla Sicilia – in particolare a Marsala, città tristemente nota per la presenza di gruppi neonazisti e neofascisti che imbrattano i muri, vandalizzano e soprattutto picchiano persone di colore – di cui il Qds.it si è occupato in questi giorni.

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