Acqua gratis ma il servizio costa - QdS

Acqua gratis ma il servizio costa

Carlo Alberto Tregua

Acqua gratis ma il servizio costa

giovedì 27 Luglio 2023

Desalinizzare il mare

Ci sono alcuni ignoranti che continuano a gridare: “Acqua gratis”. Si tratta di una “solenne boiata” come usava dire il non dimenticato Paolo Villaggio. Perché? Per la semplice e ovvia ragione che la superficie terrestre è coperta per il settanta percento di acqua, che col sol movimento atmosferico, dovuto all’inquinamento, aumenta a causa dello scioglimento dei ghiacci, conquistando altre terre.
Dunque, l’acqua a disposizione dei terrestri è abbondante e inesauribile, secondo il ciclo termico dell’evaporazione e della relativa pioggia.

Ma i suddetti ignoranti omettono di dire una cosa del tutto ovvia, che anche i bambini sanno, vale a dire: che rendere potabile l’acqua, anche quella marina, desalinizzandola, costa.
Ora, nel nostro Paese quest’ultimo processo non è diffuso, come avviene in altri Paesi europei, laddove soprattutto non vi sono montagne e quindi non vi sono serbatoi di acqua piovana adeguata. Tutto ciò è chiaro, alla luce del sole: purtroppo gli ignoranti non vedono neanche questo.

I suddetti ignoranti non hanno la capacità di prevedere il meglio mentre continuano a parlare del peggio che arriva, con la conseguenza che non pensano a soluzioni necessarie e adeguate per non fare mancare l’acqua alle imprese, ai terreni agricoli e ai contadini. Essi continuano a vedere tutto nero, tentando di affossare l’intera umanità.
Di fatto si comportano come l’edera con l’abete. Quella meravigliosa pianta verde e rampicante comincia ad attorcigliarsi dalla parte bassa di quell’albero altrettanto bello, che è l’abete. Piano piano cresce e continua a salire fino a coprire l’intero fusto e poi i rami.

L’immagine fotografica conseguente è molto bella, di questo albero ricoperto di verde, brillante. Ma qual è la verità? Non si tratta di svelare l’assassino di una vicenda gialla. La verità è che l’edera comincia ad asfissiare l’abete, come fa un boa quando si attorciglia intorno a una persona, e dopo un certo numero di anni l’abete muore.

Alla stessa maniera gli ignoranti che sono anche pessimisti invadono la comunicazione del mondo e vi trasferiscono le loro previsioni nere contrastate da una minoranza che cerca sempre e continuamente soluzioni a problemi che si presentano.

Intendiamoci, non è vero che i poveri siano ignoranti, né che i ricchi siano sapienti. È vero invece che vi sono le persone che hanno fame di conoscenza e fanno di tutto per acquisirla, consapevoli che solo essa porta progresso. Quel progresso che ha bisogno dei quatto elementi vitali: acqua, aria, fuoco, terra. Quel progresso che ha bisogno della ricerca e della tecnologia per scoprire ciò che non si conosce, ma che esiste.

Dunque esiste l’acqua marina, in grande abbondanza, esiste la tecnologia per trasformarla in acqua potabile e non potabile, vi sono le risorse per questo processo produttivo. Non si capisce perché il nostro Paese, circondato dal mare con circa 8 mila chilometri di coste, non possa attingere abbondantemente ad esso per soddisfare tali necessità, come per esempio avviene nelle due isole minori: Lampedusa e Pantelleria. Si obietterà che il costo dell’energia è elevato, ma anche rimanere senz’acqua ha un costo elevato.

Spesso ci si chiede se sia meglio essere protetti da un lupo piuttosto che da un cane. È la vecchia questione fra il bene e il male, ma non sempre si riesce a individuare cosa sia il bene e cosa sia il male o meglio ove essi si nascondano. Perché questa metafora? Per indicare le capacità o le incapacità di coloro che sono preposti a servire i cittadini fornendo loro servizi di buona qualità e che invece puntano a fare i propri interessi mettendo da canto quelli generali.

Fra le stupidaggini che dicono molti “cervelli” che si occupano dei cittadini vi è quella, celebre: “Uno vale uno”. Una seconda stupidata: “Tutti sono uguali a tutti”. Non sono vere, né la prima né la seconda. Perché in natura vi è una selezione che porta a far primeggiare i più capaci e i bravi e mettere in coda alla graduatoria quelli che non lo sono per nulla.
Fra le cose importanti che devono fare i bravi: “Dare da bere agli assetati”. E come? Dissalando il mare, per esempio, e “inondando” la terra, positivamente e beneficamente al di là di tutte le fandonie che vengono pronunciate.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017